Assenteisti a casa dell’amica in orario di lavoro, a fare spese o alla partita

Sei dipendenti civili dell’Arsenale denunciati dai carabinieri

I carabinieri per la Marina contro l’assenteismo

I carabinieri per la Marina contro l’assenteismo

La Spezia, 22 luglio 2016 – C’è chi è stato sorpreso ad assistere a una partita intrasettimanale dello Spezia allo stadio Picco mentre godeva del permesso per assistere un genitore disabile; c’è chi avrebbe dovuto lavorare nell’officina di appartenenza ma è stato visto, per più giorni, in orario di servizio, entrare e uscire da una casa del centro città dove abita una sua amica; c’è poi chi, prima di raggiungere la sede bis di servizio a chilometri di distanza, effettuava un giro per così dire ’largo’ in città, concedendosi soste prolungate per fare la spesa. Altri, godendo dell’assist di un collega che si premurava di timbrare il cartellino, entravano in servizio ore dopo l’orario di ingresso, a volte proprio nemmeno facevano capolinea sul luogo di lavoro.

Sono le anticipazioni che filtrano all’esito dell’inchiesta sviluppata per mesi dai carabinieri per la Marina per accertare casi di assenteismo all’interno dell’Arsenale della Spezia. L’informativa finale è stata depositata nei giorni scorsi in Procura ed è al vaglio del magistrato titolare del fascicolo per le determinazioni sulla praticabilità dell’azione penale per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato; in alcuni casi i fatti accertati sarebbero isolati, in altri casi i comportamenti sarebbero stati ripetuti nel tempo.

Alla fine nella rete sono sono rimasti sei dipendenti civili del Ministero della Difesa. Gli investigatori forse speravano in un esito di più ampia portata dell’inchiesta; ma una fuga di notizie nella fase d’avvio delle indagini avrebbe messo sul chi va là alcuni dei soggetti che erano nella lista degli attenzionabili. Gran parte del lavoro investigativo si è svolto attraverso i pedinamenti, con ricorso anche a riprese filmate. Il materiale probatorio resta top secret. Ma – salvo chiusura del cerchio con archiviazioni per fatti di lieve entità o leggibili all’insegna di eventuali giustificazioni o per il ricorso a riti alterativi – in caso di processo con dibattimento in aula potrebbero andare in scena, e diventare dominio pubblico, le immagini a sostegno delle accuse.

Una cosa è certa, l’inchiesta dei carabinieri ha prodotto un risultato immediato: un giro di vite sulle procedure di entrata e uscita dalla cinta arsenalizia da parte del personale dipendente dello stabilimento.

Corrado Ricci