"Seafuture", una fucina di giovani talenti

Dal drone alle barche stampate in 3D, tante idee nell'Arsenale

Seafuture (foto Frascatore)

Seafuture (foto Frascatore)

La Spezia, 26 maggio 2016 -  «Amo le navi e il mare, quello è il mio futuro». Giulio Lanuto, 25 anni appena compiuti, è il simbolo di una generazione che crede nel potere delle idee e nella possibilità di trasformare la passione in una professione. Il suo sguardo si riempie d’orgoglio mentre ci racconta con disinvoltura come «ridurre dell’11 per cento il consumo di gasolio grazie ad un motore ibrido dalle alte prestazioni». Il suo progetto di laurea è tra i sette, scelti sui quattrocento arrivati dall’intero Stivale, esposti al ‘Seafuture’ in attesa della premiazione di domani pomeriggio. «Ho studiato al Marconi di Spezia per proseguire a Genova nel corso di Yacht design». A fargli ‘compagnia’ c’è l’altrettanto giovane e geniale Davide Telleschi che ha lanciato un marchingegno ‘diabolico’ per trasformare le imbarcazioni dismesse – rifiuti speciali oggettivamente difficili da smaltire – in materia prima, pronta ancora per l’uso. «Il sistema è davvero originale – spiega Dino Nascetti, ex ammiraglio, ingegnere e presidente di Promostudi – e punta tutto sul riciclo, già a partire dai pezzi riadattati per creare la macchina che scinde gli elementi della vetroresina».

Lo stesso entusiasmo che ritroviamo negli occhi dei neo-ingegneri Enrico Simetti e Simone Grechi mentre mostrano il miracolo robotico Efolaga, frutto delle migliori menti delle università di Genova, Pisa, Firenze, Ancona, Cassino, Lecce, Bologna, Roma e Cosenza. Il modulo di navigazione che autoproduce l’energia necessaria per muoversi, sfruttando le onde del mare, nasce infatti da un brainstorming interregionale marchiato Isme che ha contato sul supporto del Cssn e del GraalTech. «È uno dei tanti progetti di ricerca cui ci dedichiamo quotidianamente», dicono i due ragazzi. Un pizzico di genialità per rimettere in moto l’economia del mare. Una ‘filosofia’ che ha portato all’ombra degli stand dell’Arsenale invenzioni curiose (e utili) come la stampante tridimensionale della Superfici prototyping che fabbrica vere e proprie imbarcazioni, il maxi drone Made in Slovenia capace di sfidare le forze gravitazionali, il simulatore di combattimento, ma anche aziende spezzine ‘fresche’ come la Fgs srl di Alessandro Biggio che ha spento ieri le sue prime cinque candeline. «Un vero onore festeggiare con ‘Seafuture’ – sorride l’imprenditore – guardando con ottimismo all’indotto della nautica».