Arrivano i coralli bianchi e salvano l'ambiente: un vero tesoro sul fondo del mare / VIDEO

Tutela e valorizzazione dopo la scoperta di Enea e Marina Militare / VIDEO Cinque terre: un tesoro di coralli bianchi trovato nel cuore dei fondali

Coralli

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Cinque Terre, 19 luglio 2014 - CRESCONO 5 millimetri ogni anno, le ramificazioni calcaree che salgono dal fondo, arrivano fino a un metro e mezzo d’altezza, dando forma a suggestivi e delicati ghirigori: una meraviglia della natura, testimonianza e volano della qualità delle acque. Sono i coralli bianchi vivi appartenenti alla specie Madrepora Oculata. Enea e Marina Militare fin dallo scorso autunno avevano iniziato la caccia al «tesoro», al largo di Monterosso, dove c’era il fondato sospetto dell’esistenza delle formazioni corallifere; la prima in ossequio alla sua missione di studio e salvaguardia dell’ambiente marino, la seconda sempre più proiettata all’impiego ’duale’ di uomini e mezzi. Obiettivo centrato. Nei giorni scorsi - a 6 miglia dalla costa e 560 metri di profondità, al margine nord del cosiddetto canyon del levante profondo 1000 metri che corre parallelo alla costa - lo spettacolo dei coralli bianchi è stato immortalato dalla telecamera di Pegaso, il veicolo sottomarino filoguidato di nuova generazione, in dotazione al Comando subacquei ed incursori delle Grazie. Manovrato in superficie dalla nave polivalente Leonardo, è andato a colpo (quasi) sicuro, dopo le prospezioni geofisiche svolte dalle navi idrografiche Magnaghi e Aretusa su 200 chilometri quadrati di fondali, i primi rilievi mirati col rov Pluto Gigas in dotazione a Comfordrag e le elaborazioni scientifiche dei dati da parte dei tecnici dell’Enea ’connesse’ alle mappature sommarie risalenti a 50 anni fa. Ieri, nella sede dell’ente nazionale di ricerca, l’illustrazione del lavoro svolto, dei risultati, delle prospettive. «Il ritrovamento costituisce un punto di partenza per ulteriori indagini nell’area e pone le basi di appropriate misure di salvaguardia di questi ecosistemi di elevata biodiversità ma molto vulnerabili» ha sostenuto la direttrice dell’Enea Roberta Delfanti. «La Marina dimostra una volta di più la sua flessibilità operativa: è sempre un piacere metterci al servizio della ricerca» ha detto il contrammiraglio Francesco Chionna, comandante del Comsubin. Le ricercatrici dell’Enea Emanuela Fanelli e Ivana del Bono hanno ripercorso gli step della campagna oceanografica, rimarcando il valore delle formazioni: i coralli bianchi possono essere paragonati a vere e proprie oasi in quanto offrono riparo e alimentazione a molte specie; si è infatti stimato che i reef ospitino una biodiversità tre volte più elevata a quella circostante. Il ritrovamento-spot, su un’area di 200 metri quadrati, apre nuovi orizzonti: dall’estensione delle ricerche alle iniziative di salvaguardia che passano da un’istruttoria, gia avviata, in Regione, col coinvolgimento dell’Arpal. Allo studio anche iniziative divulgative: mostre, dvd e, alla prossima esplorazione di ’Pegaso’, il rilancio in diretta delle riprese su un maxi schermo alle 5 Terre. Risorse permettendo, ovviamente.