Ferrovie, addetto alle pulizie pestato da clochard sul treno

L'uomo stava pulendo dei vagoni quando è stato assalito

L'uomo in ospedale

L'uomo in ospedale

La Spezia, 30 gennaio 2016 - «Sono avvilito, ma poteva andare peggio: fortunatamente sono qui a raccontarlo. Ma non si può lavorare in queste condizioni, con la paura di essere aggrediti». Non ha dubbi C.D.F., sessantenne addetto alle pulizie della Compass Group, brutalmente aggredito da un senzatetto mentre stava operando su un treno regionale in sosta alla stazione centrale della città. L’uomo, che ha subito alcune microfratture al braccio destro e diverse contusioni alle gambe e al bacino, ne avrà per almeno 25 giorni.

E’ ricoverato in Ortopedia al Sant’Andrea, reparto da dove già oggi (o al più tardi lunedì) sarà dimesso per proseguire poi le cure a casa. L’episodio è avvenuto nella tarda serata di giovedì. A quell’ora – erano passate ormai le 22 – non c’era ormai nessun passeggero ad attendere il treno. Solo senzatetto, clochard in cerca di un riparo dal freddo. Uno di loro, visibilmente ubriaco, tenta di entrare proprio nel treno regionale in sosta sul binario 1-sud, dove C.D.F. stava operando assieme ad altri colleghi.

«Batteva ripetutamente le mani sui vetri, voleva assolutamente entrare – spiega l’addetto ferito – ma gli è stato impedito. Così, quando siamo scesi per andare a lavorare su un altro treno, si è avvicinato, mi ha insultato e mi ha tirato un ceffone. Ho cercato di allontanarmi, ma mi ha raggiunto e scaraventato sui binari. E’ andata bene: se fosse passato un treno sul binario vicino, quello di transito (il 2, ndr), non so cosa sarebbe potuto accadere».

L’aggressore si è immediatamente dileguato, ed è ora ricercato dalla Polizia. «Non l’avevo mai visto prima, era sicuramente un italiano» ricorda l’uomo. La sua testimonianza, così come quella dei colleghi che hanno assistito alla scena, ed assieme alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, potranno fare piena luce sull’identità dell’aggressore, descritto come un uomo alto circa un metro e ottanta centimentri, dalla corporatura magra, con barba, berretto e giacca nera, pantaloni scuri e un grosso zaino da trekking con ai lati due bastoni da passeggio.

Sull’episodio indaga la Polfer spezzina, certo è che quanto accaduto ha spinto lo stesso operaio aggredito a porre più di una riflessione sulle criticità che devono affrontare ormai quotidiamente gli operatori di pulizia, soprattutto durante le ore notturne. «Purtroppo la situazione è così da tempo – sostiene l’uomo –, la sera i treni vengono presi d’assalto. Non credo che sia giusto che un operaio debba andare al lavoro con la paura di essere preso di mira, per questo faccio appello a Rfi, affinché chi ha assegnato l’appalto trovi una soluzione». Matteo Marcello