La banalità della follia

Il commento del direttore della Nazione

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 25 luglio 2016 - L'ultimo episodio di follia accaduto ieri notte in Germania, vicino a Norimberga, quando un rifugiato siriano di 27 anni che soffriva di disturbi psichici si è fatto saltare in aria vicino a un pub, ha sollevato una serie di interrogativi sul terribile momento che stiamo vivendo. L'episodio di Norimberga segue di pochissimo l'uccisione a colpi di machete di una donna incinta da parte di un altro profugo siriano, sempre in Germania, e la 'famosa' strage di Monaco di giovedì.

I protagonisti non sono terroristi, certo, ma non sono neppure 'solamente' i 'soliti' folli che ogni tanto, per le ragioni più varie, fanno male a sé e agli altri. La piega che hanno preso gli eventi pare infatti evidenziare come il terrorismo islamista funzioni, non si sa ancora quanto consapevolmente, da detonatore per scatenare i peggiori istinti assassini in tante menti malate, frustrate o in cerca di vendette personali per presunti torti subiti.

Se così fosse, e così pare sia, saremmo di fronte a una vera e propria emergenza in fatto di sicurezza. Sarebbe una ondata di tante schegge impazzite impossibile da tenere sotto controllo. Quando uno non ha a cuore la propria vita, come questa gente, ed è disposto a morire per assecondare le sue follie, non c'è alcun rimedio o protezione da adottare. Nizza ha poi mostrato che per fare una strage non serve neppure una bomba o un fucile, ma basta un camion o una macchina...