Mercoledì 24 Aprile 2024

Tasse, l'Europa: dovete aumentare l'Iva. Scatta la rivolta contro la stangata

Aliquota unica al 15%.Ma Padoan frena: non toccheremo il Fisco

Iva, le simulazioni dell'aumento (Rdc

Iva, le simulazioni dell'aumento (Rdc

Matteo Palo

ROMA, 17 settembre 2014 - PROTESTANO i commercianti, i coltivatori diretti, le piccole e medie im prese, si apprestano a farlo le associazione dei consumatori, attaccano a testa bassa pezzi importanti della maggioranza (Ncd) e dell’opposizione (Forza Italia), mentre storce la bocca anche qualcuno nel Pd. Al centro della discussione che ha tenuto banco ieri e ha acceso reazioni forti, c’è l’aumento delle aliquote Iva del 4% e 10% al 15%, e la riduzione di quella del 22% alla stessa soglia. Così, in serata, è arrivata la risposta del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: «L’impegno del Governo è a non aumentare le tasse». Iva compresa.

IL TEMA, posto ormai da anni dall’Europa, è lo spostamento del carico fiscale dal lavoro ai consumi. Per seguire questa linea, la Commissione avrebbe chiesto di aumentare di almeno un punto le aliquote agevolate al 4 e al 10% dell’Iva, pensate a suo tempo per coprire beni di prima necessità, come il pane e la pasta. Palazzo Chigi e il Mef ufficialmente declassano la vicenda a gossip politico. «La spinta della Commissione non è arrivata, non pervenuta», ha spiegato ancora Padoan. Altre indiscrezioni, però, aggiungono dettagli diversi: è vero che ormai da tempo c’è una richiesta di questo tipo da Bruxelles ed è anche vero che il Governo Renzi, per adesso, non l’ha discussa. Va, però, anche detto che esiste da anni il progetto di rivedere completamente il sistema Iva, rivoluzionandone tutte le aliquote. L’esecutivo non ci sta lavorando in queste settimane, ma non è escluso che lo faccia in futuro. Smentite a parte, va registrato che l’idea ha scatenato le reazioni rabbiose dell’altro azionista del Governo, Ncd. «Sull’aumento dell’Iva, che circola in queste ore, saremo irremovibili: respingeremo pressing Ue e avvisi di ogni sorta e invitiamo Renzi a fare altrettanto», ha dichiarato in una nota Barbara Saltamartini, portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra.

L’IDEA, però, non piace soprattutto a commercianti e imprese. «In una situazione di disastro dei consumi — hanno detto da Confesercenti — non vogliamo credere che si mettano ancora le mani sull’Iva. Sarebbe davvero una follia». Confcommercio parla di «colpo di grazia per imprese e famiglie», in una situazione caratterizzata da «aziende che chiudono, deflazione in atto, consumi fermi al palo, produzione industriale ancora in caduta, redditi delle famiglie tornati al 1986». La Cgia di Mestre, per bocca del suo segretario Giuseppe Bortolussi, aggiunge dettagli: «Con una pressione fiscale che quest’anno si attesterà al 44 per cento, record storico toccato anche nel 2012, bisogna assolutamente evitare qualsiasi nuovo aumento della tassazione, tra cui quello dell’Iva». Se il Governo dovesse fare diversamente, ritoccando le aliquote agevolate, «a pagare il conto sarebbero soprattutto le famiglie meno abbienti».