Mercoledì 24 Aprile 2024

Iran, impiccata Reyhaneh: uccise l'uomo che voleva stuprarla. Papa chiese clemenza

La giovane era da cinque anni nel braccio della morte. L'esecuzione era stata fissata per il 30 settembre ma era stata poi rinviata facendo sperare in un atto di clemenza

Reyaneh Jabbari, in una foto presa da Twitter (Ansa)

Reyaneh Jabbari, in una foto presa da Twitter (Ansa)

Teheran, 25 ottobre 2014 - L'Iran ha giustiziato Reyhaneh Jabbari, la ragazza di 26 anni condannata a morte nel 2009 per aver ucciso il suo stupratore, ex agente dei servizi segreti iracheni. Rimasti inascoltati i numerosi appelli internazionali rivolti alle autorità, Jabbari è stata impiccata all'alba nella prigione di Teheran dove era rinchiusa. A diffondere la notizia sono stati la madre della donna e l'uffico del procuratore della capitale irachena. All'eseuzione erano presenti anche la vedova e il figlio dell'ex dipendente dell'intelligence ucciso.  La giovane era da cinque anni nel braccio della morte. Tra i tanti appelli internazionali c'erano stati anche quelli di Papa Francesco, di Amnesty International, del ministro degli Esteri, Federica Mogherini e di tantissimi intellettuali iraniani.  La pagina Facebook della campagna per salvare la giovane arredatrice d'interni ha pubblicato la scritta "Riposa in pace".

L'esecuzione era stata fissata per il 30 settembre ma era stata poi rinviata facendo sperare in un atto di clemenza. Venerdì scorso alla madre della ragazza era stato permesso di visitare Reyhaneh per un'ora, un segnale che l'impiccagione era imminente. Il relatore dell'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu aveva denunciato che il processo del 2009 era stato viziato da molte irregolarità e non aveva tenuto conto che si era trattato di legittima difesa di fronte a un tentativo di stupro.

Reyhaneh Jabbari era stata arrestata nel 2007, quando aveva 19 anni. Morteza Abdolali Sarbandi, ex 007 di Baghdad, l'avrebbe attirata nel suo appartamento con la scusa di offrirle un incarico e poi avrebbe tentato di abusare di lei. A quel punto lei lo avrebbe ucciso. Il perdono della famiglia della vittima avrebbe salvato Reyhaneh dalla forca, ma il figlio dell'uomo ha chiesto che la ragazza negasse di aver subito un tentativo di stupro e lei si è sempre rifiutata di farlo. Secondo l'Onu dall'inizio dell'anno in Iran sono già state giustiziate 250 persone.