Presentata la 'Carta di Internet'. Privacy e sicurezza i punti salienti

Qualche anticipazione? Secondo l' articolo 2, l' accesso a Internet è un diritto fondamentale, mentre l' articolo 3 fa riferimento a "creazione, uso e diffusione della conoscenza in Rete intesa come bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto"

Una ragazza al computer (Newpress)

Una ragazza al computer (Newpress)

Roma, 28 luglio 2015 - Presentata la "Dichiarazione dei diritti in Internet", firmata una decina di giorni fa e presentata stamani a Monecitorio dalla presidente della Camera Laura Boldrini e da Stefano Rodotà. Il testo, elaborato da una commissione istituita un anno fa, individua una serie di principi generali che abbracciano le diverse tematiche connesse all'uso della rete. Si tratta, spiega Boldrini, di "un cantiere in evoluzione su cui si continuerà a lavorare". 

La 'Dichiarazione dei diritti in  internet' è ormai, con i suoi 14 articoli, un atto compiuto che definisce una materia che è sempre più "una dimensione della nostra vita, della nostra esistenza. E lo sarà sempre di più". Una sorta di Carta costituzionale che ha visto, nella sua definizione, la partecipazione attiva dei cittadini e che è "rivolta ai giovani. Per questo ci auguriamo, grazie all'impegno del ministro dell'Istruzione Giannini, una sua diffusione nelle scuole". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, presentando a Montecitorio il lavoro della commissione di studio, presieduta da Stefano Rodotà, che ha redatto la Dichiarazione.

I CONTENUTI - Secondo l' articolo 2, l' accesso a Internet è un diritto fondamentale, mentre l' articolo 3 fa riferimento a "creazione, uso e diffusione della conoscenza in Rete intesa come bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto". Rispetto al testo diffuso nell'ottobre scorso, ci sono alcuni importante novità, soprattutto su copyright,  cultura e il cosiddetto digital divide.

Da segnalare il "Diritto all'inviolabilità dei sistemi, dei dispositivi e domicili informatici", introdotto dall'Articolo 7. Ribadito il diritto all'oblio.

BOLDRINI - "La 'Dichiarazione dei diritti in internet", ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, è ormai, con i suoi 14 articoli, un atto compiuto che definisce una materia che è sempre più "una dimensione della nostra vita, della nostra esistenza. E lo sarà sempre di più". Una sorta di Carta costituzionale che ha visto, nella sua definizione, la partecipazione attiva dei cittadini e che è "rivolta ai giovani. Per questo ci auguriamo, grazie all'impegno del ministro dell'Istruzione Giannini, una sua diffusione nelle scuole". 

RODOTA' - 'La Dichiarazione dei  diritti in Internet' è "un documento che ha un senso politico e che può essere all'origine di una mozione che indichi indirizzi al governo", dichiara Stefano Rodotà. "Può essere anche alla base di innovazioni normative, ma non è invocabile davanti a un giudice perché non ha il rango della norma giuridica né primaria né secondaria", aggiunge. "Tuttavia - sottolinea Rodotà - questo documento già oggi inizia a essere preso in considerazione da chi deve prendere le decisioni. Questo è il segno che è stato fatto un buon lavoro".

NEL MONDO - L'iniziativa italiana nasce anche in coincidenza con altre iniziative analoghe, assunte in questo ambito negli ultimi anni, con una recente accelerazione a livello internazionale. Tra queste, l'approvazione in Brasile della legge cosiddetta "Marco civil" nell'aprile 2014, le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea dell'8 aprile (Google-Spain) e del 13 maggio 2014 (Digital rights Ireland), la raccomandazione del Consiglio d'Europa anch'essa del 16 aprile 2014 (sulla protezione dei diritti umani su Internet) e la sentenza della Corte Suprema Usa del 25 giugno 2014 (sulla privacy relativa ai telefoni cellulari).