Venerdì 19 Aprile 2024

Zika e Rio 2016, Hope Solo: rinuncerei alle Olimpiadi per un figlio

" Mi riservo il diritto di avere un figlio in piena salute. Nessun atleta che gareggerà a Rio dovrebbe essere messo di fronte a questo dilemma"

Hope Solo (Olycom)

Hope Solo (Olycom)

Roma, 10 febbraio 2016 - Un figlio è molto meglio di un oro olimpico. Ragionamento ineccepibile, lodevole che lo confermi una potenziale diretta interessata,

Hope Solo, la trentaquattrenne n.1 degli Usa ha parlato della paura di Zika e di contrarre alle Olimpiadi il virus che può provocare microcefalia nel feto. E le sue dichiarazioni a Si.com sono subito rimbalzate su tutti i media americani. «Non so quando quel giorno arriverà per me e Jerramy - ha aggiunto - Ma mi riservo il diritto di avere un figlio in piena salute. Nessun atleta che gareggerà a Rio dovrebbe essere messo di fronte a questo dilemma: accetto il rischio di una scelta del genere in quanto donna, ma non accetto di essere costretta a scegliere tra competere per il mio Paese e sacrificare la mia potenziale maternità».

Nei giorni scorsi i media americani e brasiliani avevano lanciato l'indiscrezione secondo cui il Comitato olimpico americano avrebbe dato indicazioni di lasciar liberi gli atleti su questa scelta; ma ieri è arrivata la smentita ufficiale dell'Usoc. Ora la nazionale Usa di calcio, campione del mondo in carica, è impegnata nella qualificazione (mercoledì l'esordio con Costarica). Il torneo olimpico si svolgerà tra l'altro in gran parte lontano da Rio, in città come Manaus dove il rischio di infezione da zanzare è anche più alto.

Hope solo è figlia di un veterano della guerra del Vietnam di origine italiana.

Con la nazionale USA, dove milita dal 2000, ha collezionato oltre 120 presenze, vinto due titoli olimpici (nel 2008 e nel 2012), un titolo mondiale (2015) e ottenuto un secondo posto nel campionato del mondo nel 2011