"Pena di morte per i reati più gravi". Hillary cerca di staccare Sanders

Il candidato socialista a soli due punti. La Clinton lo aspetta al Sud

Bernie Sanders e Hillary Clinton (AFP)

Bernie Sanders e Hillary Clinton (AFP)

SALEM (New Hampshire), 6 febbraio 2016 - SOTTO lo smalto sfodera gli artigli. Hillary li ha mostrati nel dibattito dell’altra sera contro Bernie Sanders nel pieno delle primarie democratiche. «Adesso basta. Il troppo è troppo. Se hai delle accuse precise da muovere ai miei finanziamenti, dimmele in faccia. Non accetto che la tua campagna continui con le insinuazioni», ha detto al rivale guardandolo negli occhi. Sanders ha replicato: «La Clinton basa i suoi fondi elettorali su 4 o 5 finanziatori di Wall Street. Io sono molto orgoglioso di 1,2 milioni di simpatizzanti che da ogni parte d’America hanno mandato donazioni al massimo di 27 dollari ciascuno. È la prova che sono io il rappresentante della middle class che deve essere risollevata».    È STATO uno scontro vivace ma anche aspro. Hillary nel tranquillo New Hampshire ha quasi alzato la voce per sostenere che è lei il candidato più esperto e preparato per conquistare la nomination democratica e la Casa Bianca. «Esperta in politica estera sicuramente sì – dice Sanders – ma oltre all’esperienza occorre anche la capacità di giudizio. Quando la signora Clinton ha votato a favore della guerra in Iraq e io contro, sono stato io a dimostrare maggiore lungimiranza». Il contrasto non è mancato anche sulla pena di morte: la Clinton si è detta «a favore per i reati più gravi», mentre Sanders resta contrario, perché «lo Stato non deve essere parte di un omicidio». Anche dopo la risicatissima vittoria in Iowa, per l’ex first lady quella che si sta chiudendo potrebbe essere una settimana difficile. Dietro l’apparente bonarietà Sanders continua i suoi attacchi. È quello che ha più seguito nei comizi e raccoglie il voto e le simpatie dei giovani che aderiscono al suo movimento. In New Hampshire Bernie, con i suoi capelli bianchi, mantiene un vantaggio di 20 punti sulla rivale ma forse il dato più significativo, fornito dalla Quinnipiac University e uscito ieri, è che a livello nazionale Hillary è al 44%, con Sanders che la tallona al 42%. Solo a dicembre la Clinton era al 61% e il rivale al 29%.  Inoltre il sondaggio spiega anche che sarebbe Sanders ad avere maggior probabilità di vittoria sia contro Trump, sia nei confronti di Rubio o Cruz.    MANCANO ancora tre giorni al voto delle primarie e qui tutto può ancora succedere. Nemmeno la neve ferma i duelli e gli attacchi. Le tormente al massimo rinviano il decollo degli aerei dei candidati. Forse anche per questo il piccolo New Hampshire pieno di indipendenti si presenta come uno straordinario campo di battaglia per decimare le file repubblicane e definire meglio i due sfidanti democratici. La Clinton ha quasi ammesso che non riuscirà a battere Sanders «perché lui è come se fosse nel giardino di casa» visto che il Vermont è confinante. Lo aspetterà in Nevada e negli Stati del Sud dove la macchina dei Clinton è davvero molto potente e organizzata.  Ma il New Hampshire segnerà i destini soprattutto dei repubblicani. Trump mantiene un incontrastato vantaggio al 31%, contro Rubio al 18% che ha superato Cruz al 15%.