Giovedì 18 Aprile 2024

Halloween, festa da condannare? La Binetti salva 'dolcetto o scherzetto'

Per la parlamentare cattolica Paola Binetti è "accettabile" il gioco dei bambini "dolcetto o scherzetto", molto di meno "le mascherate carnevalesche delle feste degli adulti" e la totale "commercializzazione di una festa ridotta a puro marketing"

Zucche di Halloween (Pasqualebove)

Zucche di Halloween (Pasqualebove)

Roma, 30 ottobre 2014 -  Mentre la Chiesa 'scomunica' Halloween e gli esorcisti lo considerano addirittura l'anticamera del satanismo, una parlamentare cattolica come Paola Binetti s'inserisce nel dibattito-polemica sulla festa di Halloween con toni più morbidi.

Intanto a Savignano, nel Cesenate, sembrano aver preso molto sul serio l'appello di Don Buonaiuto, che chiedeva messe contro la moda di scheletri, horror e zombie: lì nelle parrocchie si travestono da santi.

DOLCETTO O SCHERZETTO - "Accettabile" il gioco dei bambini "dolcetto o scherzetto", molto di meno "le mascherate carnevalesche delle feste degli adulti" e la totale "commercializzazione di una festa ridotta a puro marketing", dice la Binetti, neuropsichiatra e deputata Udc, autrice anche di una mozione per l'istituzione della Giornata europea dei martiri cattolici.

"Halloween - spiega in una video intervista con Askanews - rientra in quella cultura della globalizzazione per cui le feste si condividono a livello di paesi e di tradizioni diverse. La tradizione di Halloween ricorda l'esorcizzazione della paura della morte per l'azione positiva che tutti i santi operano su chi si comporta bene. E' una festa che i bambini vivono con il gioco 'scherzetto o dolcetto' e a questo punto può avere una sua accettabilità". "Diverso - aggiunge - è il discorso delle feste di Halloween di adulti che a volte si trasformano in mascherata carnevalesca che come sempre deve misurarsi con obiettivi di stile, eleganza e senso della misura". "Un significato religioso condivisibile ci potrebbe essere - conclude - quello che dispiace di Halloween, come dispiace anche di molte altre feste cristiane, è l'assoluta commercializzazione che rimuove il valore della festa e la riduce ad un oggetto di marketing".