Acqua, "è tempo di abbassare le tariffe"

La richiesta è emersa dal convegno di Federconsumatori

Il presidente provinciale di Federconsumatori, Giuseppe De Martis

Il presidente provinciale di Federconsumatori, Giuseppe De Martis

Grosseto, 28 aprile 2016 - Far conciliare gli interessi di un’azienda, in parte privata, con quelle che sono le esigenze, e soprattutto i portafogli dei consumatori. Di questo si è parlato al convegno "Tariffe e qualità del servizio idrico" organizzato ieri all’Hotel Granduca da Federconsumatori. Perentoria l’apertura dei lavori da parte del presidente provinciale di Federconsumatori, Giuseppe De Martis.

"Chiediamo – che si prenda atto del fatto che esistono territori le cui popolazioni sono soggette a pesanti fonti di sperequazione e che si possa iniziare a pensare a una soluzione capace di mitigare gli interessi di entrambe le parti, cittadini e società". Un’indagine effettuata dalla Federconsumatori conferma, infatti, che ci sono differenze nella spesa annua 2015 da città a città e mostra come Grosseto sia in testa alle classifiche per il costo del servizio idrico, una contraddizione in termini, poiché il Pil della provincia è tra i più bassi d’Italia. Una contraddizione in termini, visto che presenta il PIL tra i più bassi d’Italia. Secondo il Sole 24 Ore la provincia di Grosseto con 14.451 euro ha il reddito medio per contribuente più basso della Toscana e crediamo uno tra i più bassi d’Italia.

"Non solo – ha proseguito De Martis – ma si conferma che tale servizio è caratterizzato da una profonda disparità tariffaria alla quale si aggiunge una gestione del servizio divisa tra soggetti pubblici, privati e misti, che si muovono in modo autonomo sotto la spinta di interessi societari diversi tra loro".

Al dibattito erano presenti il sindaco Emilio Bonifazi in veste di presidente della Provincia e presidente dell’autorità idrica Toscana e i rappresentati delle società di gestione del servizio idrico: Stefano Cetti, direttore generale di Mm (Metropolitana Milanese Spa), Maurizio Del Re, responsabile sinergia di Veolia Water technologies Italia e Aldo Stracqualursi, amministratore delegato di Acquedotto del Fiora, oltre al presidente Tiberio Tiberi. «Se osserviamo le tariffe d’Italia, dobbiamo prendere in considerazione vari fattori – ha sottolineato Bonifazi –. Non si può pensare che realtà prive d’impianti di depurazione e reti fognarie adeguate siano messe a paragone con altre realtà che ne dispongono. In Toscana abbiamo uno dei migliori sistemi ed è chiaro che il costo dei servizi è più alto». Le spiegazioni tecniche insieme ai dati riportati dai rappresentanti di ciascun gestore hanno giustificato i costi del servizio siano presto spiegati.

"La realtà provinciale è gestita da Fiora – ha ricordato Stracqualursi – una delle società che investe maggiormente sul territorio e che offre il servizio a costi più bassi".

Ma la questione rimane sospesa: esistono delle possibilità di mitigazione, per consentire ai cittadini di usufruire del servizio idrico a tariffe più ragionevoli? "Le tariffe finora pagate ci hanno consentito di arrivare a livelli di qualità, ma adesso è opportuno riflettere – è intervenuto Fulvio Farnesi, presidente regionale di Federconsumatori –. Visti gli investimenti fatti, è giunto il momento di ragionare in termini di una riduzione delle tariffe". Due sono le proposte: la prima, finalizzata a ridurre il costo di fornitura alle fasce più deboli, se non addirittura un sistema che renda accesso a tariffe differenziate in base alla fascia di reddito di appartenenza e la seconda, "straordinaria", per garantire continuità del servizio anche , nei casi gestionali più critici.