Sub morti in immersione: la procura chiede il processo per i tre indagati

La tragedia avvenna nell’agosto scorso alle isole Formiche: i rilivei riscontrarono livelli esorbitanti di monossido di carbonio nelle bombole. A giudizio potrebbero finire i tre responsabili del diving di Talamone

Le bombole sequestrate dopo la tragedia dei tre sub

Le bombole sequestrate dopo la tragedia dei tre sub

Grosseto, 27 febbraio 2015 - Chiesto il rinvio a giudizio per tutti e tre gli indagati dell’inchiesta sulla morte dei tre sub umbri Fabio Giaimo, Gianluca Trevani ed Enrico Cioli, il 10 agosto scorso davanti alle isole Formiche. Con questo atto si chiude definitivamente la fase preliminare dell’inchiesta aperta dopo la tragedia di San Lorenzo, che ha portato Andrea Montrone, titolare del diving Abc di Talamone, Maurizio Agnaletti, un suo collaboratore, e la compagna di Montrone, Daniela Lucciola, a essere iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in omicidio colposo plurimo. Lei era la legale rappresentante della società che gestiva il diving. L’amministratore di fatto era il compagno Montrone, che insieme all’amico-collaboratore Maurizio Agnaletti aveva caricato le trenta bombole poi sequestrate, tra le quali le tre che hanno ucciso i sub umbri. Quelle con percentuali esorbitanti di monossido di carbonio da 1.600 a 2.400 parti per milione.

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