Sub morti sott'acqua, "Fabio batteva le mani sul petto. Ho pensato solo a portarlo fuori"

Fabio Tancetti era accanto a Giamo. ‘Gli altri stavano bene’ / INDAGATO IL FORNITORE DI BOMBOLE / LA TRAGEDIA / L'OBITORIO - FOTO / SGOMENTO DOPO L'ACCADUTO - FOTO

I tre sub morti alle Formiche: Giaimo, Cioli e Trevani

I tre sub morti alle Formiche: Giaimo, Cioli e Trevani

Grosseto, 13 agosto 2014 - PARLA con un filo di voce, Fabio Tancetti. E’ ancora sotto choc. Chissà quante volte il sub sopravvissuto alla tragedia delle Formiche di Grosseto avrà ripercorso con la mente quei drammatici momenti. «Eravamo tutti insieme — racconta —, poi a un certo punto il dottor Giaimo si è sentito male». E’ questo l’attimo preciso in cui una normale immersione ricreativa inizia a trasformarsi in una mattanza in fondo al mare. «Ho visto che Fabio si batteva il petto con le mani — spiega ancora Tancetti —. Nel gergo dei sub ciò significa che stava accusando un problema in quella zona del corpo, probabilmente al cuore. A quel punto ho tentato di aiutarlo a risalire».

In quel momento eravate tutti insieme, anche con Enrico Cioli e Gian Luca Trevani (gli altri due sub morti ndr)?

«Sì, eravamo tutti insieme».

Ma vi siete immersi tutti alla stessa profondità?

«No, io sono arrivato un po’ più in basso rispetto agli altri, che non sono andati oltre i 30 o 35 metri al massimo. Quando ho iniziato la manovra di risalita ho raggiunto Fabio, che ha accusato il malore».

Anche Trevani si è sentito male quando eravate ancora sott’acqua?

«Non lo so, non me ne sono accorto. Io mi sono prodigato per soccorrere Giaimo e sinceramente non so dire se anche Gian Luca aveva qualche problema. Apparentemente gli altri stavano tutti bene, ma non posso affermarlo con assoluta certezza».

Ha notato se gli altri sub si sono lasciati prendere dal panico?

«No, non l’ho notato. Come ho detto io ero impegnato a prestare soccorso a Fabio».

E’ verosimile che all’interno delle bombole ci fosse aria ‘sporca’? Ha avvertito qualcosa di strano?

«No, non mi sono accorto di niente. Tutto sembrava funzionare normalmente».

Si sente un sopravvissuto?

«Non ho ancora realizzato bene quanto è accaduto. Saranno le indagini a chiarire con precisione ciò che è successo. Se effettivamente è stato un problema alle bombole, allora sì che sarei un sopravvissuto».

LA HOME-PAGE del sito internet di Thalassa, nel pomeriggio di ieri, è stata listata a lutto. Lo sfondo nero al posto del solito colore azzurro, come il mare delle Formiche che evoca un dolore ancora troppo recente e troppo forte. Sotto all’icona del gruppo (un grifo con le pinne, il boccaglio e la maschera da sub), una scritta semplice: «Ciao Doc, ciao Gian Luca, ciao Enrico». E tre puntini di sospensione che contengono un mondo intero senza bisogno di aggiungere altro.