Grosseto, 20 dicembre 2011 - Quando si accende lui, gli occhi dei tifosi del Grosseto si illuminano. Gaetano Caridi, «Il Mago», ha conquistato tutti a suon di reti e giochesse, affermandosi anche in questa stagione così altalenante per il Grifone.
 

Partiamo da Empoli.
«Buon punto, era una partita difficile e loro venivano da buoni risultati. Siamo stati bravi a recuperare una partita che si era messa male».
 

Ventotto punti e formazioni come Bari, Brescia e Livorno alle spalle.
«Nonostante i vari cambi di allenatore la squadra sta facendo bene. Noi lavoriamo per migliorarci e questo traguardo è importante anche se manca ancora una partita in casa prima della fine del girone di andata».
 

Un girone di andata che ha visto Caridi a segno cinque volte. La metà della passata stagione.
«Otto-nove reti le ho sempre fatte in fondo all’anno. Non sono proprio un attaccante quindi non vivo il gol in maniera forsennata, il mio compito è contribuire per il bene della squadra».
 

Con i tre tecnici l’abbiamo vista in quasi tutti i ruoli d’attacco. Dove si trova meglio?
«E’ vero. Ho giocato, per ora, in tutte le posizioni offensive ma nel calcio moderno adesso conta molto la duttilità di un giocatore, ed io mi adatto ovunque».
 

Oltre a giocare in tutti i ruoli e in quasi tutte le partite, lei è oramai il capitano del Grosseto.
«La fascia per me è un’orgoglio. Poter rappresentare la città di Grosseto mi rende fiero, in più a qui mi trovo benissimo, sia io che la mia famiglia».
 

Tornando al calcio giocato. Dove può arrivare questo Grifone?
«Come detto, stiamo facendo bene ma dobbiamo guardare partita dopo partita. La serie B è un campionato difficile, a marzo-aprile tiriamo le somme e vedremo a cosa possiamo ambire».
 

Un’ultima domanda. Possibile che un giocatore come lei un pensierino alla serie A non ce l’abbia mai fatto?
«Come no! Ci ho pensato anni fa. Ho avuto l’occasione però per via di diverse circostanze ho deciso di fare altre scelte. Oramai è andata, non sono uno che si guarda alle spalle».