Grosseto, 20 settembre 2011 - Crimi, il fatto che quest’anno sia a tutti gli effetti un giocatore del Grosseto, per lei è già un risultato.
«Sono d’accordo con lei. Quest’estate il presidente Piero Camilli ha fatto degli sforzi economici per acquistare l’intero cartellino sia del sottoscritto che di Sforzini. E di questo non posso che essere grato al presidente. Una gratitudine che cerco di dimostrare tutte le volte che vado in campo».


E le ultime partite hanno detto proprio questo: attualmente il centrocampo del Grosseto non può fare a meno di un giocatore come Marco Crimi.
«Quest’anno in ogni reparto la squadra è coperta, non c’è un settore dello schieramento in cui se manca uno o due titolari tutto il collettivo ne risente in modo evidente. Questo vuol dire che c’è molta concorrenza in ogni reparto. Ma io sono sereno».


Perché è certo del proprio valore?
«Perché sono certo dei parametri di giudizio del nostro allenatore. Quando mister Ugolotti sceglie un giocatore piuttosto che un altro, non dà un giudizio sul giocatore, cioè non boccia o non promuovere nessuno, ma al contrario dà un giudizio soltanto sulle sue condizioni fisiche e sulle caratteristiche più o meno idonee all’avversario di turno. E poi il campionato di serie B è lunghissimo. Credo proprio che ci sarà davvero spazio per tutti».
 

Un centrocampo, quello del Grosseto, che scambia spesso pelle e modulo. E dove c’è da faticare?
«La forza di questo reparto sta nella duttilità e nella capacità di sacrificio di tutti i giocatori che lo compongono. Sia che giochiamo a tre sia che giochiamo a quattro lo spirito di adattamento è la caratteristica comune».
 

A proposito di duttilità, ma lei da grande che cosa vuol fare: il centrocampista- interditore o il regista?
«A me piace moltissimo conquistare palloni ma poi anche rilanciare l’azione in campo avversario. Questo vuol dire che dopo aver conquistato palla mi piace anche provare la giocata per palati fini. Però questo non sempre succede. Ma certo non mi butto giù per questo motivo e la volta successiva ci provo di nuovo».


Un’ultima domanda, per il Grosseto e per Crimi che cosa si augura? Magari la serie A?

«Stiamo calmi, non scherziamo e soprattutto non corriamo. Per il Grosseto e per Crimi mi auguro una salvezza conquistata il più presto possibile. Per tutto il resto c’è tempo».