Rocco Papaleo al Concordi con la sua Piccola impresa meridionale

L'intervista all'istrionico attore di cinema e teatro che si esibirà a Roccastrada

Rocco Papaleo

Rocco Papaleo

Grosseto, 15 gennaio 2016 - Sta per uscire il suo terzo film da regista, "Onda su onda". E intanto si riappropria delle scene teatrali. L'istrionico Rocco Papaleo domani alle 21 sarà al teatro dei Concordi di Roccastrada con lo spettacolo "Una piccola impresa meridionale".

Lo show di teatro-canzone intreccia aneddoti personali e canzoni, gag surreali, racconti poetici e storie buffe, con l'attore lucano accompagnato sul palcoscenico da una band di quattro elementi.

Sarà come sfogliare un diario ma romanzato?

"C'è una base di verità. L'autobiografia mia e dei musicisti è il bacino a cui attingiamo, è lo spunto per le storie che narriamo, frutto di una realtà che però viene spettacolarizzata".

Che tipo di canzoni ascolteremo?

"Sono tutti brani miei tranne la celebre 'Fly me to the moon' di Frank Sinatra".

Uno spettacolo allegro ma anche amaro sul Sud?

"Non amaro, direi piuttosto malinconico. Quella malinconia che secondo me rende la comicità più penetrante. Da spettatore ho bisogno di leggerezza ma anche di profondità. E nel profondo la malinconia sbuca".

Con quale regista ti sei sentito più a tuo agio?

"Per indole mi trovo bene con tutti. Con Pieraccioni ho fatto sei film. Di sicuro con lui e Veronesi ho un rapporto speciale. Sono stati i miei talent scout, cinematograficamente parlando".

E dietro la macchina da presa come ti sei trovato?

"Ho capito ancora di più quanto sia necessario rispettare il regista, una gerarchia. Anche se è importante il confronto".

Adesso che sei in tournée teatrale, c'è qualcosa di cui non puoi fare a meno?

"Non sono abitudinario, mi piacciono i cambiamenti. E proprio questa mia curiosità mi ha portato a occuparmi di tanti aspetti diversi del mondo dello spettacolo. Non c'è niente a cui non posso rinunciare tranne l'energia condivisa".

E a teatro senti di più questa energia?

"Sì, c'è maggiore fisicità. Il teatro è il luogo che preferisco abitare. Quando finisci di preparare un film e aspetti che arrivi nelle sale, non puoi più fare niente, apportare dei cambiamenti. Invece il teatro è più dinamico, in movimento. Lo spettacolo è sempre lo stesso ma ogni sera può avere delle variazioni".

Nel film 'Che bella giornata' avevi interpretato il padre di Checco Zalone. Cosa ne pensi del successo da record che sta vivendo adesso Checco?

"Essere stato suo padre mi ha fatto molto piacere e mi fa sentire speciale. Sono felice della nostra amicizia. Checco ha una simpatia travolgente, originalità. È un fenomeno".

Ci sono già le anticipazioni sul prossimo Festival di Sanremo. Che esperienza è stata condurlo al fianco di Gianni Morandi? 

"Entusiasmante. Sono cresciuto subendo la fascinazione del Festival. Trovarmici dentro è stato un privilegio. Ho incontrato grandi artisti come Lucio Dalla: momenti indimenticabili".