Marchioni, dopo Romanzo criminale (ri) partenza da regista

"Il freddo" nella famosa serie tv, presente al premio Monicelli consegnato a Sabina Guzzanti, ha presentato il suo cortometraggio "La (ri)partenza"

Vinicio Marchioni durante la serata del Premio Monicelli (Foto Aprili)

Vinicio Marchioni durante la serata del Premio Monicelli (Foto Aprili)

Grosseto, 17 aprile 2016 - Sorridendo, si presta al momento selfie prima di salire sul palco del teatro Moderno di Grosseto. È diventato popolare impersonando "Il Freddo" nella serie televisiva "Romanzo criminale" ma il suo sorriso è dolce. L'attore Vinicio Marchioni, ospite ieri nella serata in cui a Sabina Guzzanti è stato assegnato il Premio Mario Monicelli, ha letto brani in omaggio alla eclettica regista e attrice che a sua volta ha scelto alcuni filmati del maestro. È stata anche l'occasione per presentare in anteprima il cortometraggio "La (ri)partenza" con alla regia proprio Marchioni.

Come è stata la tua prima volta da regista?

"Bellissima perché senti tutta la responsabilità su di te. Un attore, a meno che non faccia una pessima prova, si salva perché c'è sempre un regista che mette la firma all'opera".

Ti piace dirigere?

"È stato emozionante avere a che fare con tutta la troupe, un'attrice, decidere le inquadrature, quando far partire la musica. È un'esperienza che mi piacerebbe ripetere".

Perché la scelta del bianco e nero?

"È un omaggio al cinema ma soprattutto ai suoi albori. Anche per questo è stato girato in sequenza senza montaggio, come si faceva una volta. Ho inserito un richiamo al cortometraggio 'L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat' dei fratelli Lumière, tra i primi cineasti della storia, a simboleggiare la nascita del cinema. Un film muto ma a cui poi abbiamo aggiunto la musica".

Quale messaggio vuoi dare?

"Siamo abituati a montaggi stretti, produzioni rapide, iper comunicazione. Vedere un film muto in bianco e nero ha un grande fascino, purezza, profondità. E speriamo di ripartire da lì, dalla semplicità, con meno mezzi. C'è bisogno di rallentare e di prendere tempi più larghi e sereni".

Sei sul set adesso?

"No, farò una serie di letture a vari festival in giro per l'Italia. Sabato 23 aprile inaugurerò il Torino jazz festival leggendo Il Persecutore di Cortázar con Francesco Cafiso al sax e il suo quartetto. Ho curato l'adattamento dal racconto dello scrittore argentino e porterò il reading in alcune rassegne letterarie. Il 7 maggio sarò a Perugia al festival Encuentro. Il 22 luglio invece sarò a Santo Stefano Belbo, paese di Cesare Pavese, dove inaugurerò il primo festival dedicato a questo grande poeta. E mi auguro di presentare il cortometraggio ad altre manifestazioni".