Spara al ladro, libero l'ex agente: "Contento e frastornato"

La vicenda che coinvolge Bruno Poeti. Restano in carcere i malviventi

L’ex agente Bruno Poeti al momento dell’uscita dal carcere di Grosseto (Foto Aprili)

L’ex agente Bruno Poeti al momento dell’uscita dal carcere di Grosseto (Foto Aprili)

Grosseto, 12 febbraio 2016 - «Ora sono contento, ma anche frastornato». Sono le poche parole pronunciate da Bruno Poeti, 64 anni, appena uscito dal carcere dove ha trascorso due notti. «Scusate, ma ora mi devo riprendere, magari ne riparliamo nei prossimi giorni».

Se na va insieme al figlio e alla ex moglie che lo hanno atteso fuori dalla casa circondariale, che il sessantaquattrenne ha lasciato da uomo libero ieri qualche minuto dopo le 14. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Marco Bilisari, che non ha confermato l’arresto chiesto dalla procura di Grosseto e lo ha rimesso in libertà, pur confermando «l’ipotesi del tentato omicidio e l’assenza di una legittima difesa, reale o punitiva» ha precisato il giudice Bilisari.

«E’ confermata l’ipotesi accusatoria – ha precisato il gip – , sebbene appaiono necessari doverosi accertamenti che consentano di rappresentare lo stato dei luoghi». Un passaggio sottolineato dal giudice è anche l’iniziale omissione di Poetisugli spari quando si è presentato a denunciare l’accaduto ai carabinieri di Grosseto, limitandosi a raccontare del furto subìto. Salvo poi dopo collaborare completamente con gli inquirenti nella ricostruzione degli eventi di quella notte, aggiungendo anche che «non ero intenzionato a sparare nei loro confronti. Volevo fare loro paura», ribabendo di avere sparato un colpo a terra e due in aria quando ormai stavano fuggendo con la sua auto. Arresti convalidati e custodia in carcere per i quattro romeni accusati di furto aggravato Petru Buraciuc 32 anni, Florin Ionut Ciorcan 22 anni, Arhip Lutu di 40 e Ionut Nicolai Farcas, il ladro ferito all’addome, di 39 anni.

Dopo essere stati arrestati, i quattro hanno raccontato la stessa versione agli inquirenti, è cioè di avere fatto il «giro» degli orti per bere e mangiare e che nell’ultimo orto dove hanno rubato la Fiat Punto blu di Poeti, Farcas «mentre cercava di salire in auto con una delle borse con dentro la refurtiva è stato raggiunto con un colpo di arma da fuoco sparato da dietro».

A quel punto la fuga lungo i campi, l’auto rubata che finisce nel fosso, la corsa verso casa grazie a un connaizonale che li aiuta e i primi tentativi di soccorrere Farcas in casa. Quando però i connazionali si sono accorti delle sue condizioni piuttosto gravi hanno deciso di portarlo al pronto soccorso e lì, alle 7.15, lo hanno lasciato alle cure dei medici. Farcas in un primo momento ha spiegato di essere stato colpito «durante una rissa». Col trascorrere delle ore, poi, è emerso quanto realmente accaduto.

Cristina Rufini