Sgarbi: Caravaggio è doppiamente contemporaneo

Il critico in scena alla Cava di Roselle con lo spettacolo sull'artista

Sgarbi

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Grosseto, 29 luglio 2016 - Un rivoluzionario assoluto, artista geniale e un po' "maudit". Caravaggio ha lasciato all'umanità dipinti di una bellezza senza tempo. E la sua travagliata vita ha conosciuto la fine proprio in questa terra, a Porto Ercole. Il critico Vittorio Sgarbi, allontanandosi dagli studi televisivi dove siamo abituati a vederlo, calca il palcoscenico e nella dimensione teatrale coinvolge il pubblico parlando di Michelangelo Merisi. Lo spettacolo "Caravaggio", di scena sabato 30 luglio alle 21.30 alla Cava di Roselle, è arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio. I biglietti sono disponibili in prevendita sul circuito Box Office e Ticketone. Gli ultimi biglietti saranno in vendita domani dalle 20 al botteghino all'ingresso della Cava.
“Caravaggio - spiega Sgarbi - è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio”.
Irene Blundo