Giovedì 18 Aprile 2024

Rifiuti, piano di gestione e polemiche: nove Comuni voteranno contro

Lunedì l'assemblea si riunisce per ratificare il progetto aziendale

Il gestore unico dei rifiuti Sei Toscana

Il gestore unico dei rifiuti Sei Toscana

Grosseto, 22 dicembre 2014 - CI VENGONO incontro come fa Equitalia. Che prima ti inchioda la cifra da pagare con un destro di incontro e poi sorride, prepara la spugna e ti diluisce il pagamento. E’ un po’ quello che potrebbe avvenire oggi con la ormai famosa tariffa dei rifiuti. I comuni dell’Ato, questo gigante che va da Siena a Grosseto a Arezzo, si ritrovano per concordare la linea del contratto di gestione. Ricordate? «Sei Toscana» aveva ottenuto un corrispettivo complessivo da 104 milioni, contro i 98 previsti in prima battuta, approvato dai sindaci quasi inconsapevolmente. Poi la rivolta, davanti alla stangata che sarebbe arrivata fin dal prossimo anno nelle case, e addirittura il ricorso al Tar di «Sei» contro i Comuni suoi referenti. Quindi la calata a 102 milioni, riducendo dal 3 all’1% il paracadute per le morosità: ora il pagamento dilazionato.

E che almeno per il 2015 allenta la morsa dell’aumento: che ci sarà ma più ridotto del previsto. Ai sindaci sarà proposto un accordo che in sostanza fissa al 2017 l’anno del corrispettivo a quota 102: gli esercizi precedenti vedono la conferma per il 2014 a 98 milioni, per il 2015 a 99 e quindi nel 2016 a 100. Occhio, perché ancora siamo di fronte ad un accordo da firmare. Anche se nell’atto, elemento quasi senza precedenti nei contratti, si specifica che «non sussistono ragioni per non approvare i contenuti dell’accordo».

BEH, SE NON sussistono perché non votare? Probabilmente finirà così, anche se la fronda di chi tenterà di opporti alla firma sul documento così come lo propone «Sei» c’è ancora. Eccome se c’è.

Dalla provincia di Grosseto, ad esempio, il «Fronte del No» porta la firma di nove sindaci che oggi a Siena, dove è prevista l’assemblea che dovrà o meno ratificare il piano, presenteranno un documento di dura critica al progetto che leggeranno durante la riunione. E i sindaci che poi voteranno contro l’accordo proposto sono quelli di Sorano, Pitigliano, Manciano, Isola del Giglio, Capalbio, Monte Argentario, Orbetello, Scansano e Magliano.

Ma occhio, perché poi tra le pieghe dell’intesa ci sono diversi dettagli da mettere a fuoco. Intanto si tratta di somme «a parità di servizi». Come dire: ogni tentativo di miglioramento si può fare ma «pagando».

Poi «Sei» accetta «di riscuotere in acconto un minore importo del corrispettivo», con tanto di ritiro di denuncia al Tar, a fronte di garanzie per i prossimi anni. La prima è il riallineamento degli importi da pagare a cominciare dal quinto anno, ovvero il 2018: quindi i sindaci sono chiamati ad approvare un contratto che già prevede un incremento per gli anni successivi. E quindi «il prolungamento della durata della concessione». Insomma «Sei» lega il sorriso ad una robusta ipoteca sul futuro.

E UN ALTRO passaggio è nuovo di zecca: la costituzione di un collegio arbitrale di tre elementi (uno nominato da ciascuna delle parti, l’altro da scegliere insieme) per dirimere qualsiasi controversia. Indovinate la sede dell’arbitrato? Siena, naturalmente, che ormai si assicura a tutto campo bandiere e bandierine disponibili. Resta da capire quale sarà l’aumento che pagheremo in bolletta.

I rincari previsti dal 2015 oscillavano secondo le previsioni in una forbice tra il 4 e il 6%: è probabile che a questo punto almeno nei prossimi dodici mesi si possa rimanere sotto. Fatto salvo che alla somma va aggiunta l’Iva e c’è la clausola sul pagamento a parte di eventuali servizi aggiuntivi. Ma la palla rotola tra i piedi dei sindaci, convocati oggi alle 15 a Siena. Basta un ritocco ad un numeretto e i conti andrebbero rifatti da capo. Preparate la calcolatrice: lì, a fianco del salatissimo secchio della spazzatura.