Venerdì 26 Aprile 2024

Inceneritore di Scarlino, stop dal Consiglio di Stato

Annullata l'autrizzazione a Scarlino Energia. L'azienda: "Sentenza ingiusta"

Un inceneritore

Un inceneritore

Grosseto, 20 gennaio 2015 - Nuovo stop per l'inceneritore di Scarlino: il Consiglio di Stato ha annullato l'autorizzazione rilasciata a Scarlino Energia per l'inceneritore. Il ricorso era stato presentato dal Comune di Follonica e dalle associazioni ambientaliste e dal comitato per il No all'inceneritore e Wwf Italia, contro la Provincia di Grosseto che nel 2009 aveva rilasciato le autorizzazioni a realizzare l'inceneritore. Nella sentenza si legge che l'ambiente «è inquinato da diossine e furani. Livello di esposizione per i cittadini che non è stato valutato adeguatamente in sede di rilascio dell'Aia»

L'AZIENDA: "SENTENZA INGIUSTA" - «Scarlino Energia si dichiara stupita della sentenza del Consiglio di Stato che, annullando per difetto di istruttoria e di motivazione le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Grosseto, ha ancora una volta, come già successo nel recente passato, ribaltato il giudizio del Tar che invece non aveva accolto i ricorsi del Comune di Follonica e dei comitati». Lo scrive in una nota Scarlino Energia, la società che gestisce l'inceneritore, bloccato dalla sentenza del Consiglio di Stato. Secondo la società, la sentenza «é ingiusta nel metodo e nel merito». «La sentenza è, in modo originale, basata su dati ricavati da relazioni prodotte da consulenti di parte - prosegue l'azienda - e non sui pareri ufficiali degli enti pubblici competenti, Asl 9 e Arpat. Lo stato di salute della popolazione era stato infatti valutato dall'Asl, con previsione di aggiornamento nel corso dei successivi anni dello studio già correttamente condotto. E Arpat, nei successivi controlli, non ha mai rilevato alcun problema riconducibile alle attività del termovalorizzatore. I dati sulle diossine richiamati in sentenza sono, in modo originale, quelli del 2007 quando Scarlino Energia operò solo 3 mesi con biomasse vergini e non quelli del 2013, quando Scarlino Energia operava pienamente nelle attuali condizioni». Anche la moria dei pesci del primo dicembre 2012, citata in sentenza con responsabilità attribuite all'inceneritore, «è avvenuta durante il fermo dell'attività dell'impianto».