Traffico di rifiuti radioattivi. A Grosseto l’inchiesta sulle malattie

Alla procura maremmana torna una parte delle indagini sulla Tioxide

Controlli per radioattività

Controlli per radioattività

Grosseto, 29 luglio 2015 - Dopo mesi di silenzio, si torna a parlare della maxinchiesta sulla presunta radioattività fuoriuscita dal ciclo produttivo delle lavorazione del biossido di titano, alla Huntsmann Tioxide di Scarlino. Dal faldone che riguarda le indagini sul traffico di rifiuti radiottivi, aperto lo scorso anno dalla procura di Grosseto e poi inviato per competenza alla Direzione distrettuale antimafia di Firenze, nei giorni scorsi ne è stato stralciato uno che riguarda le presunte malattie professionali che possano essere state causate dalla radioattività. Situazioni ancora da accertare, ovviamente. Compito questo che spetterà alla procura di Grosseto, dove la Dda fiorentina ha rispedito parte degli incartamenti. Saranno quindi i magistrati maremmani a procedere per lesioni colpose.

Un'inchiesta che alla fine dello scorso anno fece scalpore quando salì alla ribalta della cronaca. Da alcuni controlli eseguiti sul ciclo produttivo del biossido di titanio, all’interno dello stabilimento di Scarlino del colosso chimico americano, erano emerse indicazioni di radioattività superiori alla norma. Gli investigatori ricostruirono, in quei giorni, che si poteva trattare di concertazioni rimaste nelle tele filtranti, le cosiddette tele di Moore. A quel punto scattarono approfondimenti, eseguiti dal nucleo di polizia giudiziaria della Forestale, sia sul ciclo produttivo che sul successivo smaltimento delle stesse tele che, a questo punto si ipotizza fossero «contaminate». Accertamenti che hanno portato fino alla provincia di Livorno, in una discarica, dove potrebbero essere state stoccate definitivamente. Ipotesi dei magistrati grossetani che furono consegnate nel faldone alla Direzione distrettuale antimafia e al procuratore capo Giuseppe Creazzo. E sarà ancora la Dda fiorentina ad occuparsi del filone dell’inchiesta che riguarda il traffico di materiale radioattivo. A Grosseto torna, invece, per competenza quello relativo alle presunte conseguenze che l’emissione di radiazioni dal ciclo produttivo può avere avuto sulla salute degli operai.

Peraltro,proprio, dai magistrati grossetani, arrivò la richiesta di far sottoporre gli operai che erano a contatto con il ciclo di lavorazione del biossido a screening approfonditi. Sarà sui risultati di questi esami che i sostituti che coordinano l’inchiesta dovranno lavorare per capire se ci siano gli estremi per indagare altre persone. E per quali reati.

Cristina Rufini