Differenziata, i conti non tornano: "Costa molto e non premia chi la fa"

Barocci critica il sistema di raccolta. "Così non produce benefici"

Raccolta differenziata

Raccolta differenziata

Grosseto, 28 maggio 2015 - "Mi chiedo come sia possibile. Come si possa rimettere 500 mila euro per valorizzare i prodotti della la raccolta differenziata. E’ un’assurdità". A porsi la domanda è Roberto Barocci del Forum Ambientalista, da anni strenuo sostenitore della raccolta porta a porta, che ha voluto capire, chiedendo all’amministrazione comunale, i risultati di una scelta che avrebbe dovuto portare, con gli anni, a ricadute positive per i contribuenti. Non è così. L’ente ci rimette, almeno stando ai pochi dati che sono stati forniti da Ato Toscana sud, più di 500mila euro all’anno. Cifra che scaturisce dal milione di euro pagato dall’amministrazione per la valorizzazione della frazione differenziata – procedimento che viene compiuto da un soggetto privato – per ricavarne la bellezza di 484.970. Se la matematica non è un’opinione la cifra che manca per arrivare al milione e 85 mila euro sborsati è la perdita. Cioè la rimessa per le casse dell’ente. Una condizione che non permette di premiare quanti diligentemente applicano la differenziata porta a porta.

"Ci sono numerosi esempi – ha commentato Barocci – di comuni nel Nord Italia che invece sono riusciti a praticare il porta a porta, guadagnandoci, come ad esempio Cuneo, solo per citare un esempio. Qui invece ci rimettiamo e non solo". Non solo significa che, come peraltro già emerso un po’ di mesi fa, i rifiuti raccolti con la differenziata porta a porta ritornerebbero con la stessa tipologia, ma di gran lunga più impura e quindi di minor valore, che viene gettata nei cassonetti lungo la strada. Raggiungendo, quindi, il climax dell’assurdo per chi si impegna a separare già in casa le tipologie di rifiuti.

"Ne parlerò domani (oggi, ndr) in un incontro al centro anziani di Gorarella – conclude Barocci – dove porterò anche i documenti. Sia quelli che riguardano le lettere con cui l’amministrazione comunale di Grosseto ha chiesto spiegazioni, ricevendone di molto vaghe dall’Ato, sulle cifre di valorizzazione e dei ricavi, sia quelle da cui si capisce che quanto messo insieme col porta a porta viene rimescolato alla differenziata semplice".

C’è una lettera dell’amministrazione comunale a confermarlo. "Non risultano a questo Servizio – viene risposto a Barocci – rilevamenti di flussi finanziari relativi a particolari metodi di raccolta (porta a porta o cassonetto stradale) ma solo rilevamenti delle quantità di prodotte in determinate aree urbane effettuate dal gestore del servizio pubblico di igiene urbana".

C’è poco altro da aggiungere. Se non chiedersi che cosa si intenda fare per il futuro.

Cristina Rufini