Disperati e in mano agli usurai, marito e moglie rapinano tabaccheria

La coppia aveva agito per disperazione. Erano senza soldi e in mano agli usurai

Il capo della squadra mobile, Armando Buccini, che ha coordinato le indagini sulla rapina

Il capo della squadra mobile, Armando Buccini, che ha coordinato le indagini sulla rapina

Grosseto, 24 luglio 2016 - Erano senza soldi e «in mano» agli usurai. Disperati avevano deciso di risolvere la situazione compiendo una rapina in tabaccheria. Era luglio del 2014 quando i due grossetani di 34 e 37 anni, hanno deciso di uscire dalla spirale dell’usura complicandosi ulteriormente la vita. Avevano messo insieme un debito di seimila euro. Senza lavoro e non sapendo che cosa fare, scelsero la via che è sembrata più veloce: compiere una rapina. Così, non essendo assolutamente esperti «del mestiere», la mattina presto, il 12 luglio del 2014. Marito e moglio hanno prima compiuto un giro di perlustrazione in via Tripoli, passando davanti alla tabaccheria presa di mira.

Poi, probabilmente, si sono fatti coraggio, e hanno deciso di passare all’azione. Lui ha fermato lo scooter e col casco in testa è entrato nella tabaccheria, minacciando il titolare e dicendo di avere una pistola in tasca. A quell’ora ovviamente l’incasso era esiguo, quindi il rapinatore improvvisato si è dovuto accontentare di 180 euro, cifra che certo non è servita a risolvere i loro problemi. Ma a farli finire nei guai. Pesantemente. Nei giorni scorsi entrambi hanno patteggiato la pena davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio Compagnucci.

Il marito, che materialmente ha compiuto la rapina, è stato condannato a due anni reclusione e al pagamento di seicento euro di multa, mentre la moglie che di fatto aveva atteso il compagno in sella allo scooter, poco distante dalla tabaccheria, a un anno e sei mesi di reclusione. Dopo alcuni mesi di indagini alla coppia erano risaliti gli uomini della squadra mobile. Dopo avere visionato le riprese video delle telecamere di sorveglianza, hanno individuato lo scooter che passa davanti alla tabaccheria poco prima del colpo. Poi lo hanno rivisto poco distante. Fermo.

Da questi elementi sono partite le indagini che a maggio del 2015 hanno condotto la polizia a prendere provvedimenti nei confronti della coppia. L’uomo aveva perso il lavoro come guardia giurata nel l 2012 perché non aveva più la documentazione necessaria. Quindi niente lavoro. Poi altri problemi legati alla famiglia e la necessità di avere soldi subito. Questa la condizione in cui la coppia ha preso la decisione di chiedere denaro a persone che poi si sono rivelate usurai. Debiti su debiti che hanno spinto marito e moglie a decidere di risolvere tutto con una rapina. Da 180 euro.