Martedì 23 Aprile 2024

Radioattività alla Tioxide, arriva la multa dell'Asl

Violazioni accertate sulla manutenzione, sicurezza e la protezione

Tensione alla Tioxide (Agostini)

Tensione alla Tioxide (Agostini)

Grosseto, 13 dicembre 2014 - Prima lo scrisse La Nazione. Poi l’Arpat confermò ufficialmente: che nello stabilimento della Tioxide Europe al Casone di Scarlino c’era radioattività. Fuori dai parametri consentiti dalla legge. L’inchiesta, che da qualche mese è stata presa in consegna dalla direzione distret il dito su ciclo di lavorazione del biossido di titanio. E’ proprio da quella parte di impianto e soprattutto dalle tele autofiltranti (di Moore ndr.) che la polizia giudiziaria grossetana ha accertato una concentrazione di radioattività fuori dai parametri, a tal punto di ipotizzare anche un traffico di rifiuti radioattivi.

Per la verifica delle condizioni di lavoro e per il controllo e rispetto delle norme in materia di igiene e prevenzione infortuni, l’unità funzionale di prevenzione della Asl 9 di Grosseto, ha effettuato un sopralluogo allo stabilimento Tioxide Europe, la multinazionale che si trova al Casone. E, a seguito degli accertamenti condotti sono state "riscontrate le contravvenzioni – come si legge nel documento ufficiale firmato dalla Asl – la cui responsabilità è stata ravvisata a carico della s.v". La "signoria vostra" non è altro che Walter Musso, amministratore delegato della Tioxide Europe all’epoca della rilevazione, che, per estinguere il reato, dovrà pagare 3.945,60 euro. Una sanzione dimezzata di un quarto (l’importo totale sarebbe stato di 15.782,40) che permetterà a Musso, e quindi alla Tioxide "di estinguere i reati senza ulteriore ricorso al procedimento penale". Tre gli articoli (il 18, il 26 e il 37) dove è stata accertata una violazione.

"Dall’indagine svolta - si legge - in più di un’occasione è stata disattesa la procedura aziendale sulla gestione degli interventi manutentivi in presenza di radioattività naturale». Ma non solo. La Asl ha anche accertato che la Tioxide «ha affidato perlomenno cinque interventi di manutenzione alle ditte Crosa e Plastimon senza che, le stesse (articolo 26 ndr.) siano state informate, della presenza di radioattività sulle apparecchiature e tubazioni oggetto dell’intervento manutentivo». Infine (articolo 37 ndr.), «Il capo reparto “Area Nero“ Aldo Paternò non era stato opportunamente formato sulla corretta applicazione della procedura aziendale sulla formazione sulla radioprotezione tenuta il 4 novembre dall’esperto qualificato Augusto Sbarufati». Formazione che però è stata invece «eseguita il 20 novembre entrando nello specifico della procedura aziendale».

Contravvenzioni, quindi, accertate dalla Asl che ha provveduto a sanzionare il responsabile. Legge rispettata, quindi, anche molto si potrebbe obiettare su una disposizione legislativa che permette ad una multinazionale di non rispettare determinati valori. Importanti per la salute pubblica. Che vale molto di più di quattromila euro.