Delitto dell'Amiata, parla la donna che ha trovato il corpo di Tucci

L'assistente Fabiola Bianchi: "Antonio non mi ha risposto e mi sono insospettita. La casa era a soqquadro"

I carabinieri sul luogo del delitto (foto Aprili)

I carabinieri sul luogo del delitto (foto Aprili)

Castel del Piano (Grosseto), 8 dicembre 2015 - E’ stata lei a scoprire che in quell’appartamento qualcosa non andava. E’ stata lei, Fabiola Bianchi, l’assistente che seguiva Antonio Tucci, ad aprire per prima la porta dell’appartamento che si era trasformato nella scena di un delitto.

"Gli avevo ricaricato il telefono, come spesso facevo, ma non mi aveva chiamato per dare conferma". Fabiola è la dipendente di una cooperativa amiatina, che seguiva da vicino Tucci, il 71enne trovato morto nella propria abitazione domenica pomeriggio, a Castel del Piano.

E’ stata lei a lanciare il primo allarme. L’anziano viveva nel paese amiatiano da due anni e da un po’ di tempo era seguito dagli operatori sociali che gli portavano assistenza a domicilio. Tucci, superati i settant’anni da pochi giorni e in pensione, era un uomo veramente poco conosciuto a Castel del Piano.

Fabiola, proprio per il suo lavoro, era una delle persone più vicine all’uomo, lo seguiva nella quotidianità e a lui portava profondo rispetto e assistenza anche fuori l’orario di lavoro, come appunto ha fatto anche nella giornata di domenica sei dicembre quando l’assistente domiciliare aveva provveduto, come ormai faceva da tempo, a ricaricare il telefonino dell’uomo. Tucci però non aveva inviato un messaggio di conferma e la Bianchi, insospettita da questo atteggiamento si è recata presso l’abitazione dell’uomo per capire meglio.

"Mi aveva insospettito il fatto che Antonio non mi avesse risposto – spiega a La Nazione Fabiola Bianchi – dunque mi sono recata a casa sua. Ho aperto il portone di casa e mi sono trovata di fronte un’abitazione in pieno subbuglio al che non sono nemmeno entrata, ho chiuso immediatamente la porta, ero impaurita e ho provveduto a chiamare un numero di telefono che Antonio mi aveva detto di contattare qualora vi fossero delle emergenze".

L’operatrice sanitaria ha chiamato la nipote della ex compagna (morta circa due anni fa) di Antonio, la quale subito si è recata sul luogo e ha scoperto la scena raccapricciante. L’uomo è stato trovato steso a terra, ormai senza vita, sulla testa segni di percosse.

A quel punto è scattata la segnalazione al 118, poi ai carabinieri di Castel del Piano che ieri hanno posto i sigilli all’abitazione di piazza Rosa Guarnieri Carducci. Fabiola parla di Antonio come di un uomo estremamente corretto, educato, lo descrive come un uomo rispettoso: "Non era molto conosciuto in paese malgrado vivesse in questo appartamento situato nella piazza principale del paese. – spiega Bianchi – Io gli portavo assistenza, come del resto altre operatrici prima di me hanno fatto e sia con me che con le mie colleghe ha sempre avuto un buon rapporto. Malgrado avesse difficoltà nell’attività di deambulazione Antonio aveva una mente lucida, ad esempio si gestiva da solo la sua pensione".

Antonio Tucci viveva in questo appartamento di appena due stanze, al piano terra, che si trova in un angolo di piazza Rosa Guarnieri Carducci conosciuto come il "Piazzone" luogo che durante il giorno è frequentato da famiglie e anziani.