Mercoledì 1 Maggio 2024

Processo Concordia, irrompe Domnica e chiede 200mila euro di risarcimento

Nel dibattimento per il tragico naufragio del 2012 torna a far parlare di sé la moldava. Un avvocato a Schettino: "Preferisce le televisioni alle aule" / LA PROCURA DI GROSSETO APRE UN FASCICOLO PER CALUNNIA NEI CONFRONTI DEL CODACONS / SCHETTINO PARLA A PORTA A PORTA / CHIESTI 26 ANNI PER SCHETTINO / LA DIFESA: "QUASI ERGASTOLO, MANCO A PACCIANI" / IL COMUNE DEL GIGLIO CHIEDE 20 MILIONI

Domnica Cemortan

Domnica Cemortan

Grosseto, 29 gennaio 2015 – Ha preferito non essere presente in aula, ma per voce di uno dei suoi legali, l’avvocato Valentina Quaroni, la ex ballerina moldava Domnica Cemortan, ha chiesto duecentomila euro di risarcimento dei danni. Di cui cento di provvisionale, cioè subito. Oltre i danni tipici da sindrome post traumatica da stress, la biondina ha fatto dichiarare la suo legale “di avere subito un danno d’immagine, perché si è sentita addossare le colpe di quanto avvenuto”. Ha invece sottolineato il comportamento di Schettino l’avvocato Michelina Suriano che assiste sei naufraghi bolognesi. “Non è mai stato presente alle udienze in cui hanno parlato i passeggeri e non si è presentato neanche in quelle in cui gli stessi hanno chiesto conto di quanto accaduto. Evidentemente per parlare preferisce i salotti televisivi”. Con riferimento all’intervento dell’ex comandante alla trasmissione televisiva Porta a Porta, dove martedì scorso ha spiegato il suo punto di vista. Da ricordare che Schettino non ha partecipato neanche all’udienza con cui la procura gli ha presentato il conto di 26 anni di reclusione, con richiesta di arresto.

Nel corso dell’arringa dell’avvocato del Codacons, Giuliano Leuzzi, sono riemersi argomenti che già l’associazione dei consumatori aveva affrontato nel corso dell’istruttoria dibattimentale, cui non sempre sono state date risposte chiare. In particolare sul mancato funzionamento del diesel generatore di emergenza, “che non ha mai funzionato – ha ribadito Leuzzi – se non per qualche singhiozzo di secondo. Come si fa a non mettere in nesso causale questo malfunzionamento con la condizione in cui si è trovata la nave, al buio, quando molti naufraghi non ce l’hanno fatta a passare da una parte all’altra della nave proprio perché non riuscivano a vedere dove andavano”. Peraltro proprio mentre la nave si stava inclinando. Molte delle vittime sono morte cadendo nel gorgo creatosi al ponte 4 per la progressiva inclinazione e l’imbarco di acqua. “Nove di questi cadaveri – ha sottolineato Leuzzi – sono stati recuperati proprio in uno di questi gorghi, nella tromba di un ascensore di poppa”. Leuzzi ha anche ricordato come Codacons abbia presentato, a ottobre 2013, denuncia per frode processuale in merito ad alcuni file relativi alla manutenzione proprio del Dge che riportano una data successiva al naufragio di due mesi.