Vertenza Provincia, i sindacati coinvolgono i Comuni

I rappresentanti dei lavoratori pronti a presidiare le prime riunioni dei Consigli comunali del territorio

Uno degli ultimi scioperi per la difesa dei servizi resi dalla Provincia di Grosseto

Uno degli ultimi scioperi per la difesa dei servizi resi dalla Provincia di Grosseto

Grosseto, 2 settembre 2016 - Una sorta di occupazione «leggera» dei Consigli comunali delle diverse amministrazioni della provincia di Grosseto. Giusto un piccolo presidio a inizio di ogni seduta per richiamare l’attenzione dei singoli sindaci e dei consiglieri municipali sui problemi che la nuova legge sugli enti locali rischia di riversare anzitutto sui lavoratori della Provincia e poi sui singoli Comuni.

Finite le ferie, Uil-Fpl, Cgil-Fp e Cisl Fp tornano ad accendere le luci sul futuro non solo dei lavoratori dell’amministrazione provinciale di Grosseto oggi in fase di dismissione, ma soprattutto sul sistema dei servizi ai cittadini connesso alla riorganizzazione dell’ente, dettata appunto dal decreto Enti locali di recente trasformato in legge. «Per migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Province e Città Metropolitane (circa 250 a Grosseto) impegnati da anni a garantire servizi pubblici dentro enti in ‘scadenza’ alla fine di quest’anno non c’è al momento alcuna prospettiva – scrive Sergio Sacchetti della Uil-Fp unitamente a Cinzia Fiacchi della Cgil-Fp e a Simona Piccini della Cisl-Fp e alle Rsu della Provincia di Grosseto –Il decreto 113/2016 convertito ultimamente lascia aperte alcune gravissimi criticità che riguardano i servizi erogati dalle Province, compresa la loro tenuta istituzionale ed occupazionale. Riteniamo assolutamente necessario, da qui all’ormai prossimo autunno, continuare a sensibilizzare, istituzioni e cittadini che, a nostro avviso, non hanno ancora ‘elaborato’ il fatto che la fine delle Province non costituirà un miglioramento in termini economici e strutturali dell’apparato dello Stato, come viene prospettato, ma che, invece, coinciderà con il sovraccarico di ulteriori servizi ai Comuni in tema di strade, scuole, pari opportunità e altro che li porterà ad annegare nel mare dell’impossibilità dell’erogazione di quei servizi, per i quali, storicamente, non hanno mai avuto strutture, competenze e maestranze. Per questo – concludono i sindacati – andremo nei Consigli comunali con l’obiettivo di svegliare dal torpore tutte le coscienze».