Italia Nostra contraria alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

Il presidente della sezione di Grosseto dell'associazione ambientalista analizza le criticità della riforma

Corpo Forestale dello Stato (Foto Fabbri)

Corpo Forestale dello Stato (Foto Fabbri)

Grosseto, 4 luglio 2016 - Italia Nostra fortemente critica sulla legge di soppressione del Corpo forestale dello Stato. Michele Scola, presidente della sezione di Grosseto di Italia Nostra, compie un’analisi meticolosa delle criticità relative a questa ipotesi. Criticità che andranno anzitutto a danno dell’ambiente, contraddicendo di fatto lo spirito della della riforma teoricamente volta a una maggiore tutela ambientale. "L'ipotesi di soppressione del Corpo forestale dello Stato – scrive Scola – rappresenta un altro durissimo colpo all’unitarietà delle funzioni di gestione e controllo del patrimonio naturale. Un attacco iniziato con il passaggio alle Regioni e che, molto probabilmente, culminerà con l’istituzione di nuovi corpi forestali regionali, cui saranno appunto affidate le funzioni di controllo sulle materie regionali, amplificando gli effetti negativi di quel modello delle polizie locali che ha inopinatamente previsto la coincidenza tra controllato e controllore". Secondo il presidente della sezione di Grosseto di Italia Nostra, inoltre, sopprimendo il Corpo forestale dello Stato "non si elimina una semplice forza di polizia, ma si indebolisce la tutela dell’ambiente e del paesaggio e con essi la storia, la cultura e la tradizione ambientale nel nostro Paese".

"Quello che temiamo con il passaggio nei Carabinieri – scrive Scola – è che si realizzi la morte di una delle branche principali di quel grande albero che è la cultura ambientale, sia nelle intenzioni dei supremi legislatori, sia nell’opera della pubblica amministrazione, sia nella cultura e nell’azione dei cives". Ma Italia Nostra si preoccupa anche del futuro delle professionalità attualmente impiegate nel Cfs. "Gli uomini della Forestale, come tutti quelli che indossano un’uniforme, si riconoscono nei loro simboli – conclude Scola – In questa ipotesi di accorpamento non c’è nessun accenno al mantenimento di questa identità della Forestale, condizione essenziale perché il lavoro quotidiano sia portato avanti con le giuste motivazioni che derivano dalla fierezza di appartenere ad un’amministrazione con una storia onorevole e antica. Anche la militarizzazione del personale può rappresentare una limitazione alla tutela ambientale. Il servizio in Forestale, infatti, coincide per molti con l’impegno civile in associazioni di tutela, come Italia Nostra. Ci preoccupiamo che l’ordinamento militare imponga loro regole più restrittive, sia alla partecipazione, che alla libertà di espressione personale nella società civile"