Incassa la pensione della parente morta: a processo

L’anziano è accusato di avere preso i soldi per cinque mesi. Lui, però, sostiene di averlo comunicato

L’anziano sarà processato per avere continuato a prelevare i soldi dal conto anche dopo la morte della parente

L’anziano sarà processato per avere continuato a prelevare i soldi dal conto anche dopo la morte della parente

Grosseto, 4 maggio 2016 – Incassa la pensione di una stretta familiare morta, per cinque mesi. Queste sono le accuse rivolte a un anziano residente della zona sud della provincia, di cui dovrà rispondere di fronte al tribunale in composiozione collegiale, come stabilito dal giudice dell’udienza preliminare Marco Bilisari. Stando alla ricostruzione eseguita dall’Inps, infatti, l’uomo non avrebbe comunicato all’Inpdap (oggi Inps) la morte della donna.

Per cui l’ente avrebbe continuato a versare la pensione sul conto corrente di cui lo stesso era cointestatario. La cosa sarebbe andata avanti per un po’, esattamente per cinque mesi, finché non è arrivata una querela e le successive indagini, eseguite dai carabinieri. Stando alla ricostruzione esposta dalla Procura, le pensioni incassate indebitamente sarebbero quelle versate tra il giugno e l’ottobre del 2010.

La somma complessiva è di circa 6.500 euro, che l’imputato avrebbe comunque restituito non appena raggiunta dall’avviso di garanzia. A quanto pare, infatti, non si sarebbe reso conto della natura di quei versamenti e una volta capito che quei soldi non gli erano dovuti avrebbe accettato senza problemi di restituirli. Questo, però, non gli ha evitato il rinvio a giudizio, dato che secondo il giudice dell’udienza preliminare gli elementi per un processo in cui chiarire le responsabilità dell’accusato c’erano tutti. Nel procedimento penale che si è quindi aperto la Direzione provinciale dell’Inps figura come parte offesa.