Pd, l’armonia affonda in laguna. Il candidato a sindaco è un caso

Il partito vuole la Paffetti, l’Unione mostra un sondaggio: "Perdiamo"

Un’immagine emblematica per Monica Paffetti: si trova in mezzo alle due anime del Pd

Un’immagine emblematica per Monica Paffetti: si trova in mezzo alle due anime del Pd

Grosseto, 8 febbraio 2016 - Il Partito democratico di Orbetello tira aria da resa dei conti. Manca ancora l’ufficialità alla candidatura di Monica Paffetti per le prossime amministrative, ma già nell’Unione comunale infuria la bufera. «La candidatura del sindaco Paffetti è decisamente debole e oltretutto ha rotto il quadro delle alleanza – afferma Sergio Mariotti, componente della segreteria e dell’Unione comunale del Pd – la nostra responsabilità politica in questo è nulla, in quanto in tutte le sedi e con tutte le nostre possibilità abbiamo ribadito che con questa soluzione andremo incontro a una sconfitta certa e bruciante». A riprova di quanto afferma, Mariotti cita i dati del sondaggio commissionato dal Pd sui candidati. «La Paffetti ha inanellato il peggior risultato fra i candidati testati» afferma Mariotti, che riporta i risultati: «Paffetti 41 - Casamenti 59; Rossi 42 - Casamenti 58; Barbini 44 - Casamenti 56; Ragusa 45 - Casamenti 55». In ogni caso, il sondaggio commissionato dal Pd assegna la vittoria al candidato del centrodestra, Andrea Casamenti.

«Sulla base di questi risultati abbiamo ritenuto necessario presentare all’elettorato una proposta alternativa – prosegue Mariotti – ma tale prospettiva è stata sempre ostacolata dal segretario provinciale Marco Simiani che, ricordiamo, non è stato eletto da alcun congresso. Insieme al segretario dell’Unione comunale Cristiano Vadi, un gruppo di dirigenti locali ha comunque deciso di valutare la possibilità di ricostruire unità attraverso le primarie, anche alla luce della netta presa di posizione dei moderati che avevano dichiarato che senza primarie si sarebbero sfilati». A questo punto inizia una vicenda che Mariotti stesso non esita a definire una «pantomima». La candidatura individuata per questo progetto era infatti quella di Alessandro Ragusa, «ma il segretario Vadi – accusa Mariotti – ha giocato su tre tavoli contemporaneamente, mischiando continuamente le carte, proponendo periodicamente a Ragusa, Barbini e Chiavetta di correre le primarie contro la Paffetti».

Finché, però, alla fine dei giochi si è imposta la linea provinciale e le altre candidature sono scomparse, lasciando sul tavolo solo quella di Monica Paffetti. Come già avvenuto cinque anni fa, quando l’attuale prima cittadina si impose alle primarie per tre soli voti sull’altro candidato, Marcello Stoppa, una parte del Pd sembra intenzionata a far mancare il proprio appoggio alla candidata che lo stesso partito ha deciso di confermare. Resta da capire a questo punto come si comporteranno le Civiche Unite di Mario Chiavetta, Roberto Miralli e Carlo Vaselli, che sul nome della Paffetti avevano posto il loro veto, chiedendo il passaggio delle primarie. Dopo Alfredo Velasco e Andrea Casamenti, quindi, quello di Monica Paffetti è il terzo nome delle prossime amministrative. Quasi sicuramente, non sarà l’ultimo.