Martedì 23 Aprile 2024

Omicidio Benetti, via al processo, la difesa contesta il reperimento delle tracce di sangue

Chiesto alla Corte di Assise di non ammettere le prove repertate il 9 novembre. In aula il fratello della vittima ROBOT E SENSITIVE PER LE RICERCHE NEL LAGO / SI CERCA IL CORPO - FOTO / LA VILLA DEL MISTERO - FOTO

Un momento del processo a Antonino Bilella per l’omicidio di Francesca Benetti (Foto Aprili)

Un momento del processo a Antonino Bilella per l’omicidio di Francesca Benetti (Foto Aprili)

Grosseto, 15 gennaio 2014 - Tre ore ininterrotte di udienza al processo contro Antonino Bilella - l’ex custode di Villa Adua accusato di avere ucciso il 4 novembre 2013 Francesca Benetti – in cui le parti hanno discusso su quali prove e quali testimonianze possono essere ammesse al dibattimento. Ora la Corte di Assise presieduta dal giudice Giovanni Puliatti è chiusa in camera di consiglio per decidere sulle eccezioni che sono state sollevate dalla difesa dell’imputato, assistito oggi da tutti i suoi avvocati: Bruno Leporatti, Francesca Carnicelli e Riccardo Lottini. In particolare la difesa ha contestato il sopralluogo eseguito dai carabinieri del Ris di Roma il 9 novembre del 2013, cinque giorni dopo la scomparsa della bella proprietaria di Villa Adua, quando nell’ingresso e nella cucina dell’appartamento in uso alla donna, sono state isolate 28 tracce di sangue appartenenti alla vittima.

Accertamenti che la difesa ha contestato perché eseguiti senza il contraddittorio delle parti: l’avvocato Leporatti ha sostenuto che di fatto in quel momento Bilella benché non ancora formalmente iscritto nel registro degli indagati, era comunque il principale sospettato per la sparizione della Benetti. La procura, per voce del sostituto Salvatore Ferraro, ha invece sottolineato come soltanto dopo quell’accertamento, che ha chiarito che cosa potesse essere realmente accaduto alla donna e come, è stato deciso di iscrivere Bilella nel registro degli indagati.

«E’ stato l’ultima persona a vederla in vita – ha dichiarato il pm – a sentirla. Dopo le 12.30 di quel 4 novembre, nessuno ha più visto o sentito la Benetti». La difesa ha contestato anche alcuni testimoni e consulenti citati dagli avvocati di parte civile Alessandro Risaliti, che assiste i figli della vittima Giulio ed Eleonora Spataro, e l’avvocato Agron Xhanay che assiste il fratello della donna Alessandro Benetti che oggi è presente in aula per la prima volta. La decisione della Corte dovrebbe essere comunicata intorno alle 16.30. In aula anche il procuratore capo Francesco Verusio, per quella che è l’ultima apparizione in un’udienza come capo della procura di Grosseto. Domani è infatti il suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione.