"Premio Monicelli" dopo la polemica su Verdone: pace fatta tra la vedova e gli organizzatori

Sabato 7 marzo al teatro Moderno di Grosseto verrà consegnato il premio alla carriera a Verdone. Mentre al Premio Monicelli alla commedia si aggiungono un Premio Monicelli - Libero Pensiero, una rassegna Grosseto Webseries e un evento dedicato alla Street art / DOPO LE POLEMICHE GLI ORGANIZZATORI BLOCCANO IL PREMIO MONICELLI / PREMIO MONICELLI A VERDONE, LA VEDOVA NON CONDIVIDE LA SCELTA, MA IL SINDACO "SIAMO ORGOGLIOSI"

Carlo Verdone

Carlo Verdone

Grosseto, 4 marzo 2015 - Pace fatta tra la vedova di Mario MonicelliChiara Rapaccini, e il regista e critico Mario Sesti, curatore del premio 'Monicelli' a Grosseto insieme a Loriano Valentini, presidente della Fondazione Grosseto Cultura, dopo la polemica scoppiata lo scorso 23 febbraio per la scelta la scelta degli organizzatori di consegnare il premio a Carlo VerdoneLa vedova di Monicelli infatti criticò la decisione sottolineando il fatto che i suoi suggerimenti sulle scelte relative al premio non erano mai state ascoltate.

L'organizzazione decise di non assegnare più il Premio Monicelli, ma di organizzare lo stesso la serata di gala di sabato 7 marzo al teatro Moderno di Grosseto, durante la quale verrà consegnato a Verdone un premio alla carriera, consegnato dal Comune. Arriva infatti una nuova 'articolazione interna' del premio, progettata questa volta insieme da Rapaccini, Sesti e Valentini "che copre diverse stagioni nel corso dell'anno - dicono - da marzo alla fine dell'estate: un Premio Monicelli - Libero Pensiero, una rassegna Grosseto Webseries e un evento dedicato alla Street art, che si aggiungono al Premio Monicelli alla commedia".

"Credo che il confronto dei giorni scorsi abbia alla fine portato ad una idea del Premio più ricca e interessante di come la immaginavamo tutti prima - dichiara Chiara Rapaccini -: ora ho l'impressione che questa iniziativa possa contenere i tratti fondamentali della complessa personalità di Mario e credo possa aiutare a mettere in luce nuovi talenti e linguaggi in un Paese che spesso non fa nulla per aiutarli".

"Fin dalla prima edizione del Premio Monicelli, svoltosi nel 2013 - sottolinea Loriano Valentini -, il nostro intento è stato di realizzare un progetto culturale capace di esplorare e leggere in modo non ordinario il cinema, l'arte e i nuovi linguaggi creativi. Monicelli con la sua capacità di lettura critica e il suo pensiero libero da ogni convenzione è stato ed è per noi fonte d'ispirazione. Consideriamo il dibattito pubblico degli scorsi giorni un importante momento di crescita; in un'epoca dove le diversità anche di opinione diventano barriere insormontabili, è positivo aver trovato insieme una dimensione che arricchisce e consolida il premio".

"Si tratta anche di un modo nuovo e diverso di ideare e praticare qualcosa come un 'premiò - dice Mario Sesti - ma allo stesso tempo vogliamo cercare di rendere conto della ricchezza di senso del nome che porta, legato ad un autore che ha alimentato e celebrato la commedia, ha sempre mostrato una sensibilità non comune per il nuovo nel linguaggio e negli autori ed ha sempre esercitato la libertà del pensiero contro l'uniformità delle opinioni e l'ingiustizia sociale".