Due Mari, il maxi lotto aprirà entro febbraio

A due anni dall'avvio siamo al 66% dei lavori. Gli intoppi non sono mancati, prima fra tutti la pioggia: 188 giorni anziché 100 come preventivato

Cantiere Anas

Cantiere Anas

Grosseto, 17 aprile 2015 - Il maxi lotto della Due Mari sarà aperto al traffico il prossimo febbraio. A due anni dall’avvio dei lavori (era l’11 aprile 2013 quando il presidente della Toscana, Enrico Rossi, arrivò a Civitella per la posa della prima pietra) l’intervento di raddoppio sui dodici chilometri centrali che compongono i lotti 5, 6, 7 e 8, riuniti da Anas in un unico cantiere per questioni logistiche, è ultimato al 66 per cento. Slitta quindi la data di apertura, inizialmente prevista per il prossimo luglio, ma già entro la fine del mese il traffico dovrebbe essere deviato sul tratto nuovo realizzato sul lotto cinque, ovvero in prossimità di Civitella, per rifare il manto stradale dell’altro senso, dove il traffico scorre attualmente. Ed entro la fine dell’anno saranno definitivamente aperti i primi tre chilometri raddoppiati, dalla parte di Siena.

I lavori sono andati avanti a ritmo serrato, ma gli inconvenienti non sono mancati, a partire dai 188 giorni di pioggia a fronte dei cento preventivati. Un problema di carattere geologico ha rallentato invece la realizzazione del primo pilone del viadotto Farma (il ponte del Petriolo), il cui primo tratto, sul versante senese, è praticamente finito. Lungo 800 metri, a doppia carreggiata, su unico impalcato di larghezza pari a 25 metri (l’attuale è largo 10,5 metri) per ospitare quattro corsie di marcia (due per ogni senso), il viadotto è sicuramente una delle due opere più impegnative. L’altra è la galleria di Casal di Pari, che si articola su carreggiate separate, una da realizzare e una da adeguare, per una lunghezza di oltre 1,7 chilometri ciascuna.

Oltre a queste due opere lungo il tracciato del maxi lotto sono previsti 4 viadotti di nuova costruzione, 2 gallerie naturali a singola carreggiata e 7 gallerie artificiali, nonché l’adeguamento degli impalcati di tre viadotti già esistenti. Il che serve a chiarire per quale motivo un tratto di strada di appena 12 chilometri sia costato circa 234 milioni di euro. Basti pensare ai costi cui Anas ha dovuto far fronte anche soltanto per realizzare il campo base di Lampugnano, una vera e propria città in miniatura dove vivono 240 delle 360 persone impegnate nei lavori. Moduli abitativi, sala mensa, sala relax, lavanderie, cucine, rimesse per gli automezzi e tutto il resto. Un complesso tirato su dal niente in sei mesi, che ha richiesto la realizzazione di una rete elettrica dedicata, costata un milione e mezzo di euro, che a fine lavori passerà all’Enel, e persino un acquedotto, costato mezzo milione di euro e realizzato sulla base di un vecchio progetto del Fiora, che alla fine dei lavori passerà al gestore idrico.

«A questo punto speriamo di poter utilizzare il campo base anche per i lotti mancanti», dice il capo compartimento Anas per la Toscana, Antonio Mazzeo, riferendosi al lotto 4, in territorio grossetano, che va dal bivio per Civitella Marittima fino all’inizio del maxi lotto, praticamente a Lampugnano, per un totale di circa 2,8 chilometri il cui costo è alto, 100 milioni di euro, perché sono quasi tutti su viadotti, e al lotto 9, circa 10 chilometri in territorio senese nella zona delle Risaie, il cui costo è di 150 milioni di euro. I progetti ci sono, il Governo ha già dichiarato di aver trovato la copertura economica, ma manca ancora il passaggio definitivo. L’auspicio di Anas, e non solo, è di iniziare i lavori su questi ultimi due lotti in continuità con quelli sui quali è in corso il cantiere, perché smontare tutto il campo base per allestirlo di nuovo in un secondo momento sarebbe uno spreco di tempo e soldi davvero enorme.

Riccardo Bruni