Orbetello, 16 ottobre 2014 - "Perché?". Aldo Stefanelli piange disperato. Si tiene la testa con le mani e passeggia nervosamente fuori dall’obitorio dell’ospedale di Orbetello, il luogo che custodisce le spoglie di sua moglie Graziella. Insieme alla sorella Marisa è morta nell’auto travolta da un torrente sulla strada di casa. "E’ tutto il giorno che siamo fuori da questa stanza - prosegue - e ancora nessuno mi ha spiegato come mai quella strada non era chiusa. Qualcuno ce lo dovrà spiegare. prima o poi. Ma adesso chi mi ridarà mia moglie che se n’è andata troppo presto?". Poi solo lacrime.
Le due figlie, intanto, hanno presentato una denuncia contro ignoti per rafforzare l’ipotesi della magistratura di omicidio colposo. "In Procura non rispondono - tuona Francesca, la figlia di Graziella - non sappiamo nulla dell’autopsia. Se mai verrà disposta". L’imprenditore mancianese, intanto, non riesce a capacitarsi di come possa essere potuta succedere una cosa del genere. "Siamo nel 2014 e purtroppo si muore per un alluvione — prosegue —. ma vorrei sapere davvero una cosa. Come mai a Manciano la strada era chiusa e a Marsiliana si poteva passare tranquillamente nonostante il nubifragio?". Domande che ripete come un disco rotto ad amici e parenti che lo stanno sorreggendo in questo momento di angoscia difficile da sopportare.
Una giornata strana, per le due famiglie legate da un destino crudele. "Che devo dire – prosegue Lorenzo, il figlio di Graziella – a me interessa poco sapere cosa è successo in quella strada. Purtroppo mia mamma non me la ridarà più nessuno". Lui ha provato anche ad andare a vederla. Ma i vigili del fuoco lo hanno bloccato. "Quando ho visto l’auto – prosegue – volevo andare là. Ma alla fine è stato meglio così". Lacrime anche per Francesca Stefanelli, la figlia di Graziella, avvocato a Grosseto. "E’ una disgrazia difficile da digerire. Cercheremo di fare luce sulla vicenda, perché non è possibile morire così".
Matteo Alfieri