Ecco i giorni maremmani di Lady Jihad prima del trasferimento in Siria

La coppia di neosposi è arrivata il 18 settembre scorso e ripartita il 21

Maria Giulia Sergio prima  di iniziare a indossare il niqab (foto Newpress)

Maria Giulia Sergio prima di iniziare a indossare il niqab (foto Newpress)

Grosseto, 4 luglio 2015 - "Un desiderio ossessivo di recarsi nella terra dello sham". Poi la notizia di quel «...fratello musulmano che sta cercando una moglie per andare al jihad e non riesce a trovarla...», cioè Aldo Kobuzi, 24 anni, di quattro più giovane della moglie. A questa notizia Maria Giulia Sergio, alias Fatima o Lady Jihad, ha mostrato "l’incontenibile necessità di conoscere quell’uomo per sposarlo", spiegano gli investigatori. E Lubjana stessa, colei che ha significato molto in questo percorso di Fatima per raggiungere la Siria, ha raccontato il momento così: «quella...ha iniziato ...è diventata pazza». Pazzia, desiderio incontenibile che hanno portato Lady Jihad a voler conoscere Aldo Kobuzi, che dagli inizi di settembre viveva in provincia di Grosseto, nella casa di Scansano dello zio Baki Coku.

Bramosia che si è concretizzata pochi giorni dopo. Il 16 settembre dello scorso anno dalla Maremma sono partiti Aldo, la madre Donika Coku e gli zii Baki Coku e Arta Kacabuni. Tutti e quattro a bordo di un’Audi per raggiungere Treviglio dove erano attesi dalla famiglia Sergio. Conoscenza e matrimonio lampo, considerando che viene celebrato il giorno successivo, il 17 settembre quando nella moschea di Treviglio Giulia e Aldo si sono sposati e nel pomeriggio del giorno successivo, il 18 settembre, hanno iniziato il viaggio che ha portato i neosposi in Maremma. L’utenza cellulare della ragazza, come ricostruito dagli uomini della digos, nei giorni successivi all’arrivo nella terra dei butteri ha agganciato le celle attorno al territorio scananese: sono i giorni maremmani di Lady Jihad e del marito Aldo prima di partire per la Siria e combattere per lo Stato Islamico: questo il viaggio di nozze che si sono regalati. E’ in questa provincia che hanno pianificato ogni dettaglio per la partenza, lasciando le «consegne» per poi essere raggiunti dai parenti che rimanevano in Italia. Maria Giulia durante la permanenza in provincia si è spostata pochissimo da Scansano, cioè dall’abitazione di Poggioferro dove abitava prima del trasferimento ad Arcille, anche lo zio del marito, Baki Coku.

GIORNI maremmani che sono serviti a Fatima e al marito ad organizzare l’espatrio senza destare molti sospetti. Erano così vicini al compiere il desiderato viaggio per diventare combattenti e servire la causa jihadista che non potevamo permettersi passi falsi. Soltanto una tappa in città, a Grosseto, quella per acquistare i biglietti aerei, in un’agenzia di viaggi a due passi dal centro storico, il 19 settembre, giorno successivo al loro arrivo e due prima della partenza. E’ stata proprio lei, Giulia, secondo quanto ricostruito dagli uomini della digos locale ad andare all’agenzia per acquistare tre biglietti, pagandoli in contanti. Con lei infatti sono partiti il marito e la suocera Donita Coku. Le tracce di Lady Jihad in Turchia arrivano nella notte tra il 21 e il 22 settembre, come ha raccontato il suo telefono cellulare.

Cristina Rufini