Olio greco spacciato per toscano, inchiesta-terremoto, 47 indagati

Operazione del Corpo Forestale dello Stato, coordinato dalla procura di Grosseto

Controlli sull'olio (foto di repertorio)

Controlli sull'olio (foto di repertorio)

Grosseto, 3 marzo 2016 - Un nuovo scandalo e un nuovo terremoto nel mondo dell'olio d'oliva toscano, prodotto di eccellenza di una regione che fa dell'agroalimentare il suo punto di forza. Quarantasette persone sono indagate nell'ambito di un'inchiesta della procura di Grosseto. Grosse partite di olio greco e pugliese sarebbero state spacciate per olio toscano Igp. Un'ipotesi dunque di truffa alimentare, con ispezioni che hanno visto partecipare cento uomini e donne del Corpo Forestale dello Stato, che hanno controllato decine di aziende in tutta la regione.

In particolare, le province interessate sono quelle di Firenze, Grosseto, Arezzo e Siena. Per quanto riguarda la Puglia, ispezioni si sono verificate a Foggia. "L'attività illecita di commercializzazione - dice la procura - permetteva agli indagati di lucrare sul maggior prezzo che l'olio toscano di pregio ha rispetto a quello italiano, sia sul mercato nazionale che estero".

L'olio è stato controllato anche valutandone il Dna, un tipo di indagine nuova ma che permette di capire senza indugi l'origine dell'olio. L'attività illecita, secondo la procura, è stata possibile con la connivenza di titolari di frantoi che hanno simulato false moliture (ovvero lavorazioni delle olive) e accettato pari quantitativi di olio in nero provenienti dalla Puglia, inquinando il prodotto di eccellenza toscano. E' stato sequestrato anche materiale informatico oltre a documentazione cartacea contabile ed extracontabile.