Verdone show al premio Monicelli. E annuncia un nuovo film

Archiviate le polemiche, il regista e attore ha conquistato il pubblico grossetano / FOTOGALLERY

Carlo Verdone (Ansa)

Carlo Verdone (Ansa)

Grosseto, 8 marzo 2015 - Archiviata la bagarre sull'assegnazione della terza edizione del Premio Monicelli, l'attore e regista Carlo Verdone ieri ha ricevuto un riconoscimento alla carriera da parte del sindaco Emilio Bonifazi.

Una giornata carica di emozioni: nel pomeriggio l'incontro con la stampa e poi la serata al teatro Moderno, promossa da Fondazione Grosseto Cultura e Comune. Tutto esaurito per ascoltare il geniale protagonista della commedia italiana. Una chiacchierata intessuta dai critici Mario Sesti e Jacopo Mosca ma aperta anche agli interventi del pubblico. Mille persone hanno accolto con un tale calore Verdone che quando è salito sul palco si è inginocchiato a baciarlo.

"Torno con grande piacere in Maremma, dove ho girato uno dei film a cui sono più legato: 'Al lupo al lupo'. È un omaggio alla vostra terra e lo ritengo in parte autobiografico". "A polemiche definitivamente chiuse - dice il regista - dedico questo premio ai grandi della commedia, tra cui Monicelli. Sono emozionato, ringrazio di cuore la città, il sindaco, gli operatori culturali e il pubblico così affettuoso". Verdone ha raccontato come sono nati alcuni suoi celebri personaggi tipo i coatti, e la sua prima volta in assoluto su un palco con biglietti paganti, avvenuta negli anni Settanta in una cantina umida e fredda.

Allo spettacolo "Tali e quali" portò 14 personaggi, tra cui il prete, che si è divertito a riproporre ieri sera tra applausi e risate a non finire. Tutto il racconto è stato comico o tragicomico, dalla paura di non riuscire a far ridere la gente per la sua prima esibizione, alle prove poco convincenti davanti ai suoi familiari fino al calcio nel sedere ricevuto da sua madre dicendogli: "Vai, fregnone, che un giorno mi ringrazierai". E, nonostante il panico, andò bene. Brava la mamma. La creatività lo portò ai primi film di successo, "Un sacco bello" e "Bianco, rosso e Verdone". "Poi rimasi a casa due mesi senza lavorare, in attesa che squillasse il telefono. Forse la gente pensava che avessi già sparato tutte le mie cartucce". Da questa impasse lo tolse Mario Cecchi Gori che produrrà "Borotalco": "Il film che mi ha cambiato la vita". Tanti aneddoti divertenti che ognuno conserverà come un regalo, meglio di un selfie.

"Credo che la mia forza stia nell'aver sempre cambiato, nel non aver mai dato lo stesso film. Adesso sto sceneggiando un soggetto già approvato da De Laurentiis.Un film dinamico, pieno di energia, che dovrei condividere con un altro attore. L'uscita è già programmata per gennaio 2016". A sorpresa è arrivato anche un video messaggio della Cortellesi. Poi la premiazione e il saluto finale: "Questa serata rimarrà a lungo nel mio cuore".