Gioco d’azzardo: dati allarmanti e un flash mob contro

Il 46 per cento dei giovanissimi hanno avuto esperienza con le slot machine. E non c’è crisi

La presentazione dell’iniziativa Slotmob Fest e degli ultimi dati sulle dipendenze da gioco d’azzardo

La presentazione dell’iniziativa Slotmob Fest e degli ultimi dati sulle dipendenze da gioco d’azzardo

Grosseto, 6 maggio 2016 - «La nostra è una società che organizza la produzione della malattia per poi lamentarsi dell’incapacità di curarla. Abbiamo fatto così con il fumo, stiamo facendo così con il gioco d’azzardo». Queste le considerazioni di Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso, sul tema del gioco d’azzardo, l’argomento centrale della Slotmob Fest in programma domani in centro. E’ il movimento Slot mob ad averla ideata, e alla manifestazione hanno aderito una serie di soggetti, pubblici e privati, oltre a più di 50 città italiane, che si mobiliteranno per combattere l’azzardo. Attualmente, la rete Slotmob è formata da Coeso Società della Salute dell’area grossetana, Azienda sanitaria Toscana Sudest attraverso l’unità funzionale dipendenze, ma anche cooperative sociali come Uscita di Sicurezza, Solidarietà è Crescita e Unicoop Tirreno, associazioni come Caritas Diocesana, Altracittà, Ceis, Bandus, circolo Arci Khorakhanè e Umanità nuova, ed esercizi commerciali come il Comix Cafè e il circolo bocciofilo di via Manetti.

«I dati sul gioco d’azzardo rivelano il suo vertiginoso aumento, mentre gli altri settori sono in crisi - ha dichiarato Maria Elena Simoncelli, referente di Slotmob -. Noi combattiamo l’azzardo consumando solamente nei bar privi di slot o che hanno scelto di toglierle e organizzando feste e giochi in quegli stessi locali, in modo da coinvolgere le persone in un approccio di gioco sano». Un’indagine dell’Agenzia Regionale di Sanità mostra, infatti, che, nella provincia di Grosseto, il 46% dei ragazzi tra i 14 e 19 anni hanno sperimentato il gioco d’azzardo, e un altro studio sugli stili di vita condotto dal Coeso SdS in un liceo su 800 studenti di età media 15.8 anni ha rilevato che il 79% di loro gioca con il Gratta e Vinci, il 30% scommesse private, il 27% a biliardo o altri giochi di abilità e un 25% al Superenalotto.

Da non sottovalutare poi che Grosseto è la seconda provincia Toscana per presenza di esercizi che possiedono slot e videolottery, con dato superiore sia alla media regionale che nazionale. «Questo fenomeno è un’emergenza sociale- ha commentato Luca Grandi, vice direttore di Caritas-. La ludopatia crea spaccatura nei rapporti familiari e la Caritas sente forte questa emergenza. La nostra presenza nel progetto è volta a dichiarare lo scandalo con proposte concrete». Anche Grosseto, quindi, farà la sua parte con una serie di appuntamenti che animeranno il centro storico, tra cui la sottoscrizione di una lettera indirizzata a Mattarella, cui si chiede una mobilitazione efficace per combattere questa piaga sociale.

di FRANCESCA SABATINI