Simula un furto: imprenditore nei guai

L’uomo aveva denunciato la scomparsa di 17 motori da barca. Smascherato dai carabinieri

Carabinieri

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Grosseto, 22 settembre 2014 - CHE CI FOSSE qualcosa che non tornava tra le dichiarazioni rese in sede di denuncia con quanto rilevato nel luogo del furto, i carabinieri lo avevano evidenziato già all’epoca del fatto, ma per arrivare dal semplice sospetto ad avere le prove è stata necessaria un’indagine andata avanti per alcuni mesi. Indagine fruttuosa, perché alla fine i militari hanno chiuso il lavoro con una denuncia per simulazione di reato e false attestazioni a carico di un imprenditore che — almeno stando alle accuse mosse — avrebbe denunciato un furto di 17 motori per imbarcazioni che, in realtà, non sarebbe mai stato commesso.

TUTTO prende il via nei mesi scorsi quando a Marina, durante una notte, vengono presi di mira dai ladri alcuni cantieri nautici dai quali spariscono alcune decine di motori e altro materiale di vario genere, un raid che il giorno seguente viene denunciato ai carabinieri. Gli imprenditori che si rivolgono in caserma sono più di uno e i militari, però, fra le denunce presentate restano perplessi su una in particolare e decidono, quindi, di fare accertamenti ulteriori, soprattutto per cercare conferme su quanto riferito dall’imprenditore che aveva fatto mettere a verbale il furto di 17 motori fuoribordo.

GLI ACCERTAMENTI richiedono tempo, per cui i carabinieri lavorano senza insospettire nessuno, tanto che l’imprenditore viene anche risarcito dalla Compagnia di assicurazione con la quale aveva stipulato una polizza contro il furto. La svolta arriva nei giorni scorsi, quando i militari finiscono di mettere insieme tutti i tasselli del puzzle e il quadro che ne esce conferma i loro sospetti: quel furto è stato simulato. Per chiudere il cerchio manca solo il ritrovamento della «refurtiva», ma è solo questione di tempo. Il tempo necessario, cioè, per capire esattamente dove quei motori siano stati nascosti.

L’ULTIMO atto, quindi, è una perquisizione effettuata all’interno di un terreno di un familiare dell’imprenditore dove i carabinieri, dentro ad un annesso, trovano nove di quei motori di cui era stato denunciato il furto, alcuni dei quali ancora imballati. Tutto sequestrato e denuncia per l’imprenditore.