Furto di auto, denunciati due fratelli

Indagine della Polstrada dopo alcuni colpi estivi a Punta Ala. Una Bmx era nascosta in città

Polizia stradale (Foto di repertorio Imagoeconomica)

Polizia stradale (Foto di repertorio Imagoeconomica)

Grosseto 15 settembre 2014 - A DISTANZA di oltre 20 giorni dal furto, probabilmente pensavano di averla fatta franca, ma in realtà era solo il tempo necessario alla squadra di polizia giudiziaria della Polstrada di verificare che l’auto sospetta che avevano individuato fosse quella rubata al termine di un colpo commesso in una villa di Punta Ala. Indagini prima e intervento dopo hanno quindi portato alla denuncia di due fratelli di nazionalità moldava con l’accusa di ricettazione e anche alla restituzione dell’auto di lusso (valore di circa 60mila euro) al legittimo proprietario. Tutto prende il via dopo una serie di furti molto simili commessi da giugno ad agosto tra Punta Ala e Castiglione dove vegono prese di mira soprattutto ville. In uno di questi, la notte del 22 agosto, proprio da un’abitazione di Punta Ala di una coppia di stranieri spariscono tre computer, cinque telefonini, quattro macchine fotografiche, otto obbiettivi, denaro in contanti e una Bmw X3 nuovissima della quale i ladri (che non è escluso avessero narcotizzato la coppia) avevano trovato le chiavi. Nell’ambito generale del potenziamento dei controlli e, più in particolare, disponendo monitoraggi mirati su questo tipo di furti, la Polstrada nei giorni sucessivi nota strani movimenti nei pressi di un garage in città e viene quindi disposto un appostamento continuo, senza sosta nelle 24 ore.

L’intuizione è vincente, perché i poliziotti sono lì quando un ragazzo moldavo (29 anni, residente a Grosseto, di professione operaio) va ad aprire la porta di quel garage preso in affitto. Lo bloccano e poi vanno a verificare se i loro sospetti sono giusti: dentro alla rimessa, infatti, trovano la Bmw (nella foto) alla quale sono già state tolte le targhe originali e, nascoste in uno scaffale, anche le chiavi dell’auto. Messo alle strette, il giovane chiama in causa anche il fratello (33 anni, residente in Moldavia) che viene quindi rintracciato e, anche lui, denunciato.

LE INDAGINI in ogni caso non finiscono qui. Adesso al vaglio della Polstrada c’è la ricostruzione di un puzzle che potrebbe portare alla ricostruzione di un’organizzazione specializzata proprio nel furto e nel «riciclaggio» di auto di lusso, perché appare poco probabile che i numerosi furti commessi sul nostro litorale in poche settimane che hanno avuto come obiettivo anche veicoli di questo livello sia solo una coincidenza.