Le 'due ruote' nuovo oggetto del desiderio: gli assalti ai punti vendita si ripetono da mesi

Gli ultimi casi nel Grossetano tra razzie andate a segno e sventate / IL FURGONE DEI LADRI RESTA IMPANTANATO / FOTO

Ladro di biciclette in azione

Ladro di biciclette in azione

Grosseto, 27 marzo 2015 - UN’ONDATA. Che pare difficilmente arrestabile. Dopo il tentativo maldestro a cicli Tommasini, con il furgone che doveva fungere da ariete rimasto impantanato nell’aiuola di fronte all’ingresso, iniziano ad essere troppi i furti nei negozi che vendono bici. «Con questo episodio riuscito male salgono a due i tentativi nel nostro stabile – inizia Alessandro Malentacchi, titolare di Cicli Tommasini – nell’agosto del 2013, purtroppo, andò male per noi e meglio ai ladri». Metodica, in quel caso diversa: «Passarono da dietro – aggiunge – e portarono via biciclette e anche i telai. Alcuni di questi li trovammo in vendita poi in un sito internet russo».

E’ infatti questo l’obiettivo dei malviventi: cercare di arraffare bici e telai costosissimi per poi rivendere on-line all’estero, preferibilmente nell’est Europa, dove in controlli sono minori ed è soprattutto difficile (se non impossibile) cercare di risalire ai responsabili. Un vero e proprio supermercato per collezionisti e soprattutto per chi desidera un mezzo che in Italia difficilmente potrebbe permettersi. Un mercato in continua ascesa e che ha bisogno di rifornimenti continui da parte di quelli che hanno capito che il business, per il momento, vale un rischio tanto grande. A Grosseto, però, ad essere colpito, non è stato solo Cicli Tommasini, il grande negozio che si trova nella zona industriale e periferica del capoluogo maremmano. Le bici extralusso sono state portate via, per ben tre volte, anche nel negozio Mbm, dell’ex ciclista Fabrizio Bambagioni che è in società con Polverini e Merlini. Anche in via Senegal furono rubate bici di marca tipo Pinarello, Scott e Look per un valore di oltre 100 mila euro. Il modus operandi, almeno da quello che si vide nelle telecamere di sorveglianza sequestrate dai carabinieri, è sempre stato lo stesso: un furgone usato a mo’ di ariete (forse lo stesso abbandonato di fronte al Tommasini la scorsa notte) e le biciclette in esposizione infilate in fretta e furia nel furgone. Tre i furti al Mbm nel giro di due anni. E in tutti i casi i ladri hanno scelto i modelli più costosi. «Soltanto le ruote di quelle bici – spiegò uno dei titolari Luciano Polverini, uno dei soci della Mbm - costano quattromiladuecento euro». «Visite» comunque ci sono state anche da Cicli Montecchi e anche al negozio di Marina di Grosseto.

M.Alf.