Odori nauseabondi a Istia. Cittadini infuriati, arriva la Asl

Campo concimato sull’argine dell’Ombrone, sul posto la Municipale

Il campo che è stato concimato e che a Istia ha fatto infuriare un paese intero

Il campo che è stato concimato e che a Istia ha fatto infuriare un paese intero

Grosseto, 14 settembre 2014 - SE NON E’ una sommossa popolare, poco ci manca. Istia D’Ombrone, ma soprattutto Istia Ponte è stata interessata nei primi giorni della settimana (ma anche adesso) da ondate di fetore che provenivano dall’argine dell’Ombrone. I primi giorni nessuno ci ha fatto caso, pensando che si trattasse della classica concimatura periodica che in agricoltura viene fatta per dare un po’ di sostanza alla terra «provata» dall’estate. Ma, con il passare delle ore l’aria si è fatta sempre più irrespirabile: a tal punto che i cittadini, complice anche un’invasione di mosche troppo strana, hanno deciso di andare all’origine del problema, anche un po’ alterati. Arrabbiatura che ha raggiunto livelli di guardia quando hanno scoperto che nel campo proprio di fronte alle case un’autobotte di concime — almeno a quanto dichiarato dai cittadini di Istia — proveniente pare dall’impianto a biomasse che si trova sulla collina adiacente che è stato costruito poco tempo fa, aveva versato tutto il suo contenuto nella zona. E poi era stato sparso. Ma non solo una volta, in più di un’occasione. «NON POSSIAMO più aprire le finestre di casa — dice un cittadino —. A parte l’aria irrespirabile ci sono mosche e altri insetti che stanno invadendo il paese e che prima non c’erano». Ma non solo. La reazione veemente della popolazione ha raggiunto il culmine quando l’odore ha raggiunto anche la sommità del paese. Numerose chiamate sono state fatte al centralino dei vigili urbani. I più inferociti si sono recati anche in Comune per parlare con il sindaco Emilio Bonifazi e sono stati ricevuti da un dirigente che ha istruito una pratica. Non un vero e proprio esposto, ma almeno la situazione si è mossa. Un gruppo di cittadini ha anche deciso di passare all’azione in modo diverso, rivolgendosi direttamente all’Arpat, alla Asl e anche ai carabinieri per vedere se la situazione si sbloccasse prima possibile anche perché il pericolo di infezioni rimane al livello di guardia. Fatto sta che nei giorni scorsi i vigili urbani hanno fatto almeno due sopralluoghi per capire meglio l’origine di quella puzza nauseabonda individuando proprio il campo «incriminato» dove sono continuate le concimature almeno fino a giovedì. «Ci hanno assicurato che adesso questa puzza smetterà — dicono sempre i più arrabbiati — anche perché altrimenti saremmo costretti a rivolgersi alla magistratura per capire davvero se è una cosa lecita e dobbiamo rassegnarci oppure è stato fatto qualcosa di sbagliato». Intanto è stato promesso che nei prossimi giorni è già stato disposto un sopralluogo dei tecnici della Asl. Magari dotati di un potente deodorante. Perché a Istia ormai l’aria è diventata irrespirabile.

Matteo Alfieri