"Con la Tari il Comune si è dimenticato delle famiglie numerose"

Parla Alessandro Cerboni, presidente del Forum delle Associazioni familiari presenti nella nostra provincia

Stabilità, corte dei Conti: "Non ci sono coperture" (Dire)

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Grosseto, 2 ottobre 2014 - IL FORUM delle Associazioni Familiari della Provincia di Grosseto non può certo dirsi soddisfatto. Le determinazioni in tema di Tari assunte dall’Amministrazione comunale per le famiglie numerose non hanno reso giustizia alle richieste che l’associazione aveva avanzato all’Amministrazione nei mesi scosi. «I contatti avviati a inizio anno da alcuni componenti dell’Associazione Famiglie Numerose — spiega l’avvocato Alessandro Cerboni presidente del forum Associazioni Familiari —, avevano ricercato negli amministratori comunali un interlocutore al quale richiedere una correzione delle storture dello schema nazionale della Tari, dove le famiglie vengono pesate per numero di componenti e, più figli hanno le famiglie, più sono costrette a pagare. Dopo l’invio da parte del Comune di una prima proposta che prospettava riduzioni irrisorie per le famiglie e riduzioni di tutto rispetto per coloro che avrebbero adottato dei cani presenti al canile comunale, il vice sindaco Borghi, nel marzo scorso, ricevette il Forum e l’Associazione Famiglie Numerose promettendo l’apertura di un tavolo di confronto che avrebbe dovuto ragionare sulle linee guida da noi proposte, vale a dire la costruzione di un sistema di scontistiche basate contemporaneamente sul reddito dei componenti del nucleo familiare e del numero di figli. L’obiettivo non era tanto e non solo quello di alleggerire il carico sulle famiglie con molti figli, ma quello di porre l’attenzione ad un patrimonio comune che sono i figli, cosa che in Italia ci si scorda troppo facilmente». Il Comune di Grosseto nell’approvare le tariffe della Tari martedì ha cercato di dare un segnale con riduzioni maggiori per le famiglie con più figli. Una scelta che però non sembra soddisfare le associazioni. 

«AVREMMO voluto che il Comune desse un segnale sul fatto che i figli sono da riconoscersi come un patrimonio sociale — insiste Cerboni —, una posta attiva del vivere comune, e non un mezzo di inasprimento della tassazione. Del resto tale strada è tacciata dalla nostra Costituzione e proficuamente perseguita nei paesi più avanzati. La scelta del Comune di prevedere una riduzione per le famiglie con quattro figli appare più come un “contentino” che un segnale di reale attenzione al tema del sostegno dei nuclei familiari e del desiderio di modificare l’approccio culturale della città sul tema della natalità».  Se da una parte i single saranno sottoposti a un importante aumento, le famiglie numerose non avranno lo «sconto» tanto atteso. «Se essere genitori non è mai facile — conclude Alessandro Cerboni — , tanto meno facile risulta ormai esserlo a Grosseto, dove negli ultimi anni si è assistito alla demolizione di un sistema assistenziale alla genitorialità, dove un componente di rilievo ne era il sistema dei nidi e materne comunali e la professionalità che esprimeva, che era il fiore all’occhiello della città. Demolizione nella quale si inseriscono a pieno titolo l’essersi dimenticati che il Comune di Grosseto, nella scorsa legislatura, si era formalmente impegnata a sviluppare un Quoziente Grosseto e le determinazioni assunte in punto di Tari». Andrea Capitani