Eurovinil, arriva il secondo possibile acquirente: è una multinazionale

Tempi stretti per la cessione dell’azienda da oltre cento posti di lavoro. E intanto l’advisor chiede ai titolari dell’azienda maremmana più chiarezza sui bilanci

EUROVINIL-D_WEB

EUROVINIL-D_WEB

Grosseto, 26 febbraio 2015 - C’è una seconda manifestazione di interesse per l’acquisto di Eurovinil, l’azienda grossetana, adesso di proprietà della Survitec, che produceva tende e zattere per la gestione delle emergenze. Si tratta di un brand internazionale, quotato in borsa, sul quale l’advisor Paolo Coscione, sentito ieri in commissione attività produttive del Comune di Grosseto, ha mantenuto il più stretto riserbo. Si tratta di «un grande gruppo imprenditoriale italiano – ha detto – che lavora molto nel Nord Europa e in Cina». Resta da capire quale sia il valore attuale dell’azienda. La Survitec, infatti, non ha ancora fornito i bilanci e l’ultimo dato conosciuto, quantomeno dai sindacati, si riferisce a non meno di quattro anni fa ed era una cifra attorno ai sette milioni di euro. Ma cosa resta, adesso, di quell’azienda e cosa, di quello che resta, Survitec vuole vendere? Questa è il punto attorno al quale ruota tutto, compreso il futuro di settantotto dipendenti (su un totale di centodue) per i quali a luglio scadrà la cassa integrazione. Di sicuro c’è che l’Eurovinil è stata un’eccellenza assoluta nel panorama italiano. Per capire, le tende che ospitarono i terremotati de L’Aquila erano state fatte in Maremma. La nuova proprietà, però, decise di dividere in due la produzione, tenendo attiva quella delle zattere e bloccando quella delle tende. Tanto che alcuni macchinari sarebbero già stati venduti, in Francia, a un’azienda che fino a poco tempo prima era una delle principali concorrenti. Riprendere la produzione di tende, a questo punto, sembra difficile. E allora cosa viene a fare in Maremma il brand internazionale? Per il momento sembra che abbia chiesto informazioni su due aspetti: il costo del personale e il costo dei trasporti. Il che lascia intendere che i potenziali acquirenti già abbiano le idee chiare su cosa fare. Luci e ombre, quindi, dopo l’incontro che non chiarisce del tutto quale sia l’attuale situazione sul mercato dell’azienda grossetana, ma che però consente quantomeno di riprendere fiato in una vicenda che rischiava di concludersi con un clamoroso nulla di fatto, dal momento che a fine mese sarebbe scaduto il mandato dell’advisor sul quale, però, Survitec si era impegnata a concedere una proroga in caso di un interessamento scritto. Che è arrivato. Quale sia, però, la concreta volontà di Survitec di vendere è ancora poco chiaro, secondo l’assessore comunale Emanuel Cerciello. «Come mai – chiede l’assessore – alla manifestazione di interesse scritta non sono seguiti i fatti? La sensazione già era che l’azienda non volesse tanto vendere».

Riccardo Bruni