Scure sulla stazione di Grosseto: 29 posti di lavoro in meno

Filt-Cgil sul piede di guerra. Si comincia con una conferenza stampa

Una stazione ferroviaria

Una stazione ferroviaria

Grosseto, 20 agosto 2016 - Scure sul settore merci della stazione di Grosseto. Ventinove lavoratori saranno costretti a lasciare la città, trasferiti in altre sedi per lo più in scali minori dell’area metropolitana di Roma. Tra di loro ci sono diversi profili professionali, ma in gran parte si tratta di macchinisti ferroviari. Tutti i lavoratori sono di Grosseto, con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. La Filt-Cgil è sul piede di guerra. Lunedì alle 11.30 il sindacato terrà una conferenza stampa per illustrare i dettagli del depotaziamento del settore merci conseguente al processo di automazione dei servizi e della rete ferroviaria. All’incontro con i giornalisti prenderanno parte Marco Chiellini della segreteria Filt-Cgil Toscana, Fabrizio Gambelli segretario generale Filt Cgil Grosseto, Filippo Del Duca responsabile del trasporto ferroviario Filt-Cgil e Giuseppe Consiglio Rsu Cargo Filt-Cgil di Grosseto.

Al momento non si parlerebbe di licenziamenti, ma soltanto di una «riallocazione di risorse umane», come si usa dire in gergo aziendale. A ogni singolo lavoratore è stata palesata l’ipotesi di trasferimento in altri scali merci. Ciò comporterà tuttavia un indebolimento del tessuto socio-economico cittadino. Sarà difficile, infatti, che i lavoratori trasferiti – ammesso che l’operazione resista alle obiezioni dei sindacati e si concluda positivamente – possano fare i pendolari. E poiché molti hanno famiglia, è molto probabile che a lasciare Grosseto saranno molte più persone delle 29 verso le quali è destinato il provvedimento. La tecnologia scalza i lavoratori? Sebbene i dettagli di questo trasferimento di massa saranno resi noti solo nella conferenza stampa della Filt-Cgil di lunedì, la notizia sembra vere un senso anche nel quadro della recente attivazione del nuovo apparato computerizzato delle linee, attivato dalle Ferrovie dello Stato Italiane appena 12 giorni fa. Ma più probabilmente quanto sta per accadere a Grosseto è figlio della riorganizzazione societaria nel settore Cargo di Trenitalia.

Riorganizzazione che sta creando forti preoccupazioni anche in quel di Livorno dove in ballo, tra diretti e indotto, ci sono 100 posti di lavoro. In vista c’è la nascita di una nuova società, la Mercitalia Rail, la cui visione riguardo l’asse tirrenico non è ancora nota.