Prestito sociale privato: fenomeno in crescita anche in Maremma

I dati della provincia di Grosseto secondo Smartika

Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika

Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika

Grosseto, 6 dicembre 2016 - Cresce anche in Maremma il fenomeno dei prestiti tra privati. Nessuna mediazione bancaria, ma incontro tra chi chiede piccoli finanziamenti e chi è in grado di mettere a disposizione soldi. Il tutto attraverso società che facilitano questo incontro che ha un nome inglese: "social lending". Italianizzando è il più semplice "prestito sociale". In Italia ci sono diversi operatori . Uno dei principali è Smartika, secondo la quale a Grosseto ci sono 15 borrower, ovvero richiedenti prestiti per una somma complessiva  superiore a 67 mila euro (9° posto in regione) . In provincia di Grosseto sono stati richiesti prestiti soprattutto per il consolidamento dei debiti (33%), l’acquisto di automobili (20%) e motociclette (13%) ma anche per riparazioni varie, spese mediche, funebri, partecipazione a master e tasse (7% ciascuno). “Il mercato del social lending italiano - afferma Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika - sebbene in espansione, rappresenta, con i suoi 26 milioni di euro, una quota modesta in Europa, dove i prestiti ammontano a 8,4 miliardi di euro con il Regno Unito che rappresenta oltre l’80%. Il social lending è un canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati, facendo a meno di banche e società finanziarie. Il processo si basa sulla creazione di una comunità nella quale i richiedenti (coloro che richiedono un prestito) e i prestatori (coloro che investono il proprio denaro prestandolo ad altri) possono interagire direttamente tra loro, senza ricorrere a intermediari, ottenendo condizioni migliori per entrambi (tassi più bassi per chi ottiene il prestito e interessi più alti per chi presta denaro). All’interno della comunità si crea in questo modo un mercato nel quale i tassi correnti sono determinati solo e soltanto dall’incontro diretto tra domanda e offerta”. Secondo l’analisi di Smartika, che nel nostro Paese si ritaglia una quota di mercato dell’80%, le regioni dove il social lending è più sviluppato sono, oltre alla Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte e Veneto. Chi prende in prestito denaro può spuntare tassi d’interesse mediamente più bassi di due punti percentuali rispetto alle proposte di banche e società finanziarie. In Toscana le richieste di prestiti provengono soprattutto da uomini (80,3% dei casi) e sono destinate a consolidare debiti (16,7% delle volte) e alla ristrutturazione della casa (10,7%). Nell’8,4% dei casi si richiedono prestiti per l’acquisto dell’auto e, in misura minore, per coprire le spese mediche (7%), comprare mobili e riparazioni varie (5,7% ciascuno), pagare le tasse (4,7%) e acquistare motociclette (4,4%). Coloro che prestano denaro attraverso il social lending (lender) in Toscana sono per lo più uomini (91,4% dei casi in linea con la media nazionale del 91%). Più di un terzo del denaro prestato nella regione (quasi 1,25 milioni di euro) si concentra in provincia di Firenze: 420 mila euro prestati da 139 lender. Si prestano somme minori a Pisa (2° posto con 172 mila euro da 60 lender), Livorno (3° posto con oltre 150 mila euro da 39 lender), Lucca (4° con 123 mila euro da 41 lender) e Prato (5° con 98 mila euro da 25 lender). Seguono Siena con 95 mila euro (6° posto) prestati da 34 lender, Arezzo con 82 mila euro (7°) da 31 lender, Pistoia con più di 45 mila euro (8°) da 28 lender e Grosseto con quasi 45 mila euro (9°) da 16 lender. Ultima in classifica la provincia di Massa Carrara, dove 11 lender prestano poco più di 17 mila euro.