Montemassi museo a cielo aperto, che successo i quadri viventi

Una novità di quest’anno è che il pubblico è entrato a far parte di un’opera, 'Il quarto stato'. Ad accompagnare i quadri la musica

Quadri viventi a Montemassi: "L'ultima cena" (Foto Blundo)

Quadri viventi a Montemassi: "L'ultima cena" (Foto Blundo)

Grosseto, 7 giugno 2016 - La forza d'impatto del dipinto «Il quarto stato» del pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo ha aperto l’itinerario dei Quadri viventi di Montemassi. Il paese del Guidoriccio, già magico di per sé con il castello lunare e scorci da cartolina, è diventato una pinacoteca con figuranti che ripropongono le pose di celebri quadri di cui viene magistralmente ricostruita tutta l’ambientazione in ogni più piccolo dettaglio.

Il tema di quest’anno, che legava le opere rappresentate, è «Il profumo dell’attesa» in vari stili e periodi storici da Leonardo a Dalì. Tra le opere più applaudite «L’ultima cena» di Leonardo da Vinci. Un intero paese si è dato da fare per organizzare e dar vita a ventidue quadri allestiti tra vicoli e piazzette. Oltre 300 visitatori hanno potuto ammirare l’incanto di opere come «La rotonda dei bagni Palmieri» di Fattori, il candore de «Il risveglio del mattino » di Eva Gonzales, l’allieva prediletta di Manet; i colori lucenti delle «Lavandaie» di Gauguin, la complicità de «La chiromante» di Ettore Tito, il senso della fatica dei lavori in campagna pur nella eleganza de «Le spigolatrici» di Millet.

L’evento è organizzato dall’Arci di Montemassi e dall’associazione culturale L’Unicorno con il patrocinio del Comune di Roccastrada. Una novità di quest’anno è che il pubblico è entrato a far parte di un’opera, «Il quarto stato». Ad accompagnare i quadri la musica. Intento degli organizzatori, infatti, è unire le arti, creare momenti di spettacolo che abbiano anche una valenza culturale. Dipinti corali e individuali e l’area ritratti hanno coinvolto tutto un paese, dal più piccolo protagonista di pochi mesi in braccio alla donna in primo piano ne «Il quarto stato» a una signora novantenne.

Anche il medico del paese ha preso parte alla manifestazione impersonando un apostolo nel Cenacolo. Fotografi, sarti, figuranti, restauratori, truccatrici, tutti si sono impegnati per questo evento che ha suscitato grandi apprezzamenti per la sua bellezza e originalità. A colpire è anche l’atmosfera familiare del dietro le quinte, le case con le porte aperte, quel senso di collettività che il paese ancora conserva.