Santa Fiora (grosseto), 27 gennaio 2012 - Solo pochi giorni fa è uscita una notizia sul blog «luoghi misteriosi», che innesca un dubbio su un affresco che si trova all’interno della Chiesa della Madonna delle Nevi a Santa Fiora. Quello che fino ad oggi si è ritenuto essere opera del Nasini, che apparentemente ritrae il mezzo busto di San Gioralamo, secondo l’intuizione della giornalista che ha pubblicato l’articolo, potrebbe appartenere addirittura a Leonardo da Vinci. I dubbi iniziali sulla scoperta da parte della giornalista avevano poi trovato qualche conferma sulla possibilità di un passaggio di Leonardo a Santa Fiora per la sua frequentazione con la famiglia Sforza, al tempo presente nel paese amiatino. Ipotesi, quella di un probabile passaggio del maestro a Santa Fiora, non smentita neanche dal sindaco.

 

Così la profondità dello sguardo del dipinto ed il taglio degli occhi, il legame del maestro con la famiglia degli Sforza che potrebbe avergli commissionato il lavoro, hanno indotto la giornalista a rendere nota la notizia che lei stessa riconosce «necessiti di studi a riguardo per confermare o smentire la scoperta». Per avere un primo giudizio abbiamo chiesto il parere del dottor Fabio Torchio della Soprintendenza di Siena e Grosseto. «La chiesa risale ai primi del cinquecento — dice — e l’affresco, se anche non appartenesse direttamente a Francesco Nasini è sicuramente riconducibile a qualche allievo della sua scuola, quindi sembra improbabile una diretta connessione sia con Leonardo che con la sua scuola. La condizione poi in cui si trova attualmente, pessima, dovuta in parte anche alle infiltrazioni di acqua, non permette una precisa riconduzione anche se mi sento di dover valutare come inverosimile la ricostruzione offerta che ci riporta al Da Vinci». Siamo infine andati a Santa Fiora dove ci ha accolto il parroco don Giacomo al quale abbiamo chiesto cosa ne pensa di questa vicenda. «Sull’argomento non sono molto, soprattutto per il mio recente arrivo, ma fissando quest’opera, ho notato una certa diversità di tratto rispetto al resto del ciclo di Santi affrescati, che circondano l’interno della Chiesa».
 

Quali risvolti può avere questa vicenda? «Il primo effetto è sicuramente positivo, dato che magari i riflettori che si sono momentaneamente posati sull’affresco possono servire ad incitare una valorizzazione e un restauro che obiettivamente servirebbe. Il parere degli specialisti poi sarà l’unico in grado di smentire la notizia oppure confermarla».